Tentata estorsione, arrestato capo ultras della Juventus, avrebbe minacciato il titolare di un’agenzia di eventi sportivi per ottenere dei biglietti in via preferenziale.
Il capo ultras della Juventus, Loris Grancini, finito in carcere a dicembre e condannato per tentato omicidio, e altri due tifosi bianconeri sono stati rinviati a giudizio dopo un’inchiesta avviata dal pm di Milano Enrico Pavone.
Gli ultrà juventini, sono accusati di aver minacciato il titolare di una società di eventi sportivi costringendolo “a procurare loro biglietti” con una “corsia preferenziale” per le partite della Vecchia Signora.
“Bello alto qui, sai come brucia facilmente?”.
TENTATA ESORTSIONE
La prima condotta intimidatoria nei confronti dell’imprenditore risale all’aprile 2015 in occasione della sfida di Champions League tra Juventus e Real Madrid, dopo che la vittima era stata costretta ad annullare l’emissione di 250 biglietti per questioni tecniche.
L’ACCUSA
Il trio sarebbe entrato nel locale per ottenere dall’uomo “i biglietti che erano stati erroneamente stampati” e poi annullati. Secondo la Procura, Grancini, supportato dagli amici, avrebbe affermato: “Bello alto qui, sai come brucia facilmente?”.