Barcellona-Napoli a porte chiuse, Gerard Figueras, segretario allo Sport del governo catalano spiega che la motivazione è legata all’emergenza Coronavirus.
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Barcellona-Napoli si giocherà a porte chiuse. Il governo spagnolo preoccupato per l’emergenza Coronavirus.
Il ministero della salute ha stabilito per la gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League, le stesse misure adottate per le gare Valencia-Atalanta e Siviglia-Roma.
Sulla chiusura ai tifosi del Camp Nou, ai microfoni del quotidiano Il Mattino, è intervenuto il segretario allo Sport del governo catalano, Gerard Figueras.
PORTE CHIUSE PER BARCELLONA-NAPOLI: QUALI SONO LE MOTIVAZIONI CHE HANNO FATTO CAMBIARE IDEA?
«Far giocare a porte chiuse Barcellona-Napoli è stata una decisione dell’ultim’ora, la gara era in cima alle nostre preoccupazioni. È chiaro che in questo momento siamo chiamati alla cautela e ad essere previdenti per la salute pubblica.
Sul tavolo c’era anche la possibilità di adottare una soluzione meno invasiva e interdire l’accesso soltanto ai 5mila tifosi del Napoli, ma abbiamo optato per le porte chiuse. Posso garantire ai tifosi del Napoli la restituzione e il rimborso del biglietto».
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AI CALCIATORI ED ALLO STAFF DEL NAPOLI VERRANNO FATTI CONTROLLI ALL’ARRIVO A BARCELLONA? CI SARANNO MISURE DI PREVENZIONE PARTICOLARI?
«Quando il Napoli sbarcherà a Barcellona, verrà sottoposto a controlli, secondo quello che è il normale protocollo delle autorità sanitarie, che stiamo già applicando nel mondo sportivo. Questo protocollo è pubblico ed è facilmente consultabile attraverso il sito del nostro Ministero della Sanità. Noi in qualità di autorità sportiva, non possiamo che applicarlo alla lettera»