Carlo Ancelotti dall’Università Vanvitelli parla di razzismo:”insultano Napoli perchè sono ignoranti”. Ronaldo prima donna. Gaetano ha carattere.
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ANCELOTTI ALL’UNIVERSITÀ VANVITELLI DI NAPOLI
Carlo Ancelotti protagonista di un incontro con gli studenti all’Università Vanvitelli di Napoli. Ha assunto le vesti di professore, nonostante abbia «frequentato poco le università» come da lui stesso confermato, e ha tenuto la cattedra in merito all’evento ‘Oltre le due Culture sul tema del giorno “La gestione del gruppo e delle risorse umane in un top club dagli anni Novanta ad oggi”. L’allenatore partenopeo si è espresso ovviamente anche sul Napoli
“Ho frequentato poche volte l’università, mi sarebbe piaciuto, ma è stato il calcio a dedicarmi tanto tempo. Sono contento di essere qui per parlare della gestione del gruppo, un argomento interessante”.
GESTIONE DEL GRUPPO
“Il gruppo di lavoro è cambiato. Ho iniziato a lavorare nel ’95 come allenatore alla Reggiana, la squadra della mia zona, con sedici giocatori e un totale di venti persone. Ora ci sono minimo 25 giocatori con uno staff tecnico molto nutrito con tante altre figure come il video-analista, il preparatore dei portieri, i dottori, i fisioterapisti etc per un totale di 50 persone circa. Quindi la gestione di un gruppo è totalmente diversa rispetto al passato. Prima l’allenatore aveva il controllo totale di tutto, c’era un rapporto più diretto. Un conto è parlare con 20 persone e un conto con 50. Oggi conta tanto la fiducia di chi, per te, parlerà anche con gli altri”.
IL CALCIO
“Il calcio è cambiato, sono cambiate le regole, i rapporti coi media. Una volta il rapporto era molto più diretto quando non c’era tutta questa tecnologia. Il giocatore prima aveva un rapporto diretto col giornalista, ora non più. Per questo è cambiato anche il linguaggio del calcio. Prima si parlava di formazione e ora di sistema di gioco. A proposito…cos’è un sistema di gioco?
In un 4-4-2 dico al terzino che il compito è quello di non passare mai la metà campo e quindi il giocatore si focalizza sul fatto che deve solo difendere dato che non ha necessità di attaccare. Ecco perché l’allenatore, dopo la partita, è soddisfatto, mentre un appassionato magari dirà: questo terzino non ha mai attaccato! Così alcune valutazioni per me positive possono diventare negative per altri”.
CRISTIANO RONALDO PRIMA DONNA
“Le prime donne nel calcio? Cristiano Ronaldo lo è per i media. Ma dentro lo spogliatoio è come gli altri. Quello è un luogo sacro in cui tutti sono uguali. Poi per la stampa è diverso. Ronaldo è trattato come gli altri. Poi ognuno ha le sue caratteristiche. C’è il giocatore più egoista, quello meno determinato. L’allenatore deve essere bravo a mantenere l’equilibrio. Di solito chi ha talento è tra i più professionali. Non è un caso. I calciatori sono industrie con uno staff al loro seguito che lavora. Ho notato molta professionalità in Ronaldo, Ibrahimovic. Noi al nostro tempo non eravamo così professionali come quelli di oggi. Non c’era una cura o una prevenzione sanitaria come quella di oggi. C’era un abuso della preparazione. Oggi mi trovo a 60 anni con ginocchia con l’artrosi, cervicale. Poi mi dicono che lo sport fa bene? Lo sport ad alti livelli non fa così bene”.
CORI RAZZISTI
“Il rispetto nel calcio? Sono stato all’esterno nove anni e tante cose non accadono negli altri Paesi. Si deve migliorare. Non è complicato. Gli ignoranti e i maleducati continuano ad andare negli stadi italiani, dovrebbero fare un corso di senso civico. Anche a Bologna un giocatore di 20 anni è stato insultato. Insultano Napoli poi quando il Napoli non c’entra”.
SOSPENDERE LE PARTITE
“Ho sentito l’intervista del presidente della Federazione. Sta facendo dei passi in avanti, sta semplificando questa norma che esiste. Sento dire “Ancelotti non può decidere di sospendere la partita”. Ma giuro che non lo abbiamo mai chiesto. Abbiamo chiesto che quando c’è un insulto razziale o territoriale la partita si debba fermare temporaneamente con tanto di annuncio. Non ci vuole Einstein”.
IL NAPOLI VINCERÀ
“Quanto ci vuole per costruire un gruppo vincente? Non lo so, non è un percorso molto lungo. Mi domando: cos’è un progetto vincente? Vincere lo scudetto? Il Napoli ha costruito un progetto vincente perché in dodici anni dalla Serie C è stabilmente in Champions con bilanci a posto, società sana, giocatori promettenti e importanti. Questo, ad esempio, è un progetto vincente. Magari mi domando: quanto tempo ci vuole per vincere? Impossibile dirlo. La vittoria è legata a piccolissimi dettagli. Dico che il Napoli è un gruppo vincente e che può vincere. In quanto tempo non lo so, ma non c’è da aspettare tanto. La squadra mi sembra forte, abbiamo investito bene in questi anni”.
IL MERCATO
“Il gruppo è giovane, sano, e c’è intenzione di investire ancora. Come mi comporto se un giocatore fa tardi? Se un giocatore non viene all’allenamento perchè ha fatto tardi la sera prima lo ammazzo. Poi qualcuno può fare ritardo, in quel caso paga una multa. Abbiamo un regolamento interno. Ci sono delle regole di comportamento. Ma non ho mai controllato la vita privata di un calciatore, generalmente sono seri e professionali. E’ meglio un giorno di vacanza che un giorno di allenamento fatto male”.
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IL DEBUTTO DI GAETANO
“Gaetano? Quando si arriva in prima squadra il percorso è già stato fatto, e mi riferisco alla personalità e al carattere. Lo hanno aiutato gli allenatoti delle giovanili, la famiglia, gli amici, l’ambiente. Di sicuro il Napoli non mi ha chiamato per formare i giovani ma per altre cose. Ripeto, si arriva in prima squadra perché si è già pronti. Se mi dicessero di allenare una squadra giovanile non ne sarei capace. Gaetano sta facendo molto bene, ben vengano altri”.