Serie A

Cristiano Ronaldo inguaia la Juve: può affondarla in tribunale

Cristiano Ronaldo pronto a parlare con la Procura sulla manovra stipendi della Juventus, il portoghese può costituirsi parte civile.

Cristiano Ronaldo è impegnato con l’Al-Nassr ma i suoi avvocati stanno svolgendo tutto il lavoro necessario per recuperare quei 19,6 milioni di euro che gli deve la Juve, il tutto per la cosiddetta manovra stipendi messa a verbale anche da Dybala dinanzi ai magistrati.

La Procura Federale ha appena chiesto una proroga di 40 giorni per continuare ad indagare sulla vicenda. In questo senso l’audizione con il portoghese può portare ulteriori problemi alla società bianconera.
Prima di tutto di natura economica visto che qualora dovesse essere accertato un illecito la Juventus potrebbe dover corrispondere al giocatore fino a quattro volte i 19,6 milioni di euro dovuti.
Ora l’inchiesta ha subito una accelerata, che fino ad ora era stata frenata dalla burocrazia e non certo dalla volontà del giocatore di recuperare i suoi crediti.

Ronaldo deve ricevere 19,6 milioni di euro dalla Juventus.

Cristiano Ronaldo e la manovra stipendi della Juve

A quanto pare la procura federale è intenzionata a porre 47 domande specifiche al giocatore. Gli inquirenti ne vogliono sapere di più sulla manovra stipendi e sul suo contratto 2020-21. La società si era impegnata a restituire 3 dei 4 stipendi a cui ufficialmente i giocatori avevano rinunciato (senza però presentare le carte i federazione e lega).
Inoltre fino ad ora Cristiano Ronaldo non ha ricevuto quanto gli spettava e vuole recuperare i suoi soldi.

Ronaldo nella sua strategia potrebbe anche decidere di costituirsi parte civile per recuperare i quasi 20 milioni di euro, che la Juve gli deve dare. Da qui la decisione del gup di un paio di settimane fa di concedere ai legali di CR7 l’accesso agli atti dell’inchiesta Prisma. E adesso si fa concreta la possibilità che si tenga a breve, con modalità ancora da chiarire, quell’audizione con Ronaldo.

Il portoghese può giocare un ruolo importante in questa vicenda, anche perché molto nasce da quella intercettazione del 23 settembre 2021 tra il ds Cherubini ed il capo dell’ufficio legale Gabasio, che dopo il passaggio di Ronaldo allo United si dicevano: “Noi abbiamo quella carta lì, quella carta famosa che non deve esistere teoricamente, giusto? Quindi, sai… se salta fuori, ci saltano alla gola tutti i revisori. Non arriverei a fare una causa, perché poi quella carta lì che loro devono tirar fuori non è che ci aiuti tanto…”.

La famosa ‘carta segreta di Ronaldo‘ per l’accusa equivale a false comunicazioni sociali “omettendo di esporre gli effetti di una scrittura privata”. Mentre la difesa fa sapere che la “ocietà ha contabilizzato le modifiche e le integrazioni in coerenza con la loro progressiva definizione e nel rispetto della disciplina contabile di riferimento”.

Ma quella carta segreta è stata ritrovata dagli investigatori, nello studio dell’avvocato Federico Restano, sotto la dicitura “Accordo Premio Integrativo – Scrittura Integrativa” e riportava in particolare nell’allegato, i dettagli del credito di 19,6 milioni vantati dal giocatore nei confronti del club e l’impegno della Juventus a riconoscerglieli. Ma sotto quel documento non c’è la firma di Cristiano Ronaldo, che non ha mai voluto aderire alla manovra e quindi non rischia nessuna squalifica.