Carlo Ancelotti il re di coppe e non solo è stato anche allenatore del Napoli, meno di due anni vissuti non proprio alla grande, ma comunque con un secondo posto. La seconda stagione fu quella dell’ammutinamento per Ancelotti ed il Napoli, anche Giuntoli parla di un episodio deprecabile quanto impossibile da prevedere, che fece andare malissimo quella stagione e portò anche all’addio di Ancelotti dalla panchina del Napoli sostituito da Gennaro Gattuso.
Giuntoli: “Spalletti camaleonte, da noi non impazzirà. Ancelotti, Gattuso e Sarri vi spiego”
Ammutinamento Napoli, Giuntoli: “Ecco cosa accadde con Ancelotti”
Il tutto avvenne il 6 novembre del 2019 dopo una partita di Champions League con il Salisburgo. La società ordinò il ritiro con Ancelotti ed i suoi collaboratori pronti a fermarsi a Castel Volturno per passare la notte, ma i giocatori erano di tutt’altro avviso. Ci fu anche uno scontro tra Allan ed Edo De Laurentiis, insomma un caos totale finito con multe e dissapori che ha portato nel tempo anche a mandare via quasi l’intero gruppo di quegli anni.
Quell’ammutinamento costò caro al Napoli ed Ancelotti, ma Giuntoli svela alcuni retroscena sul rapporto che c’era con il tecnico ora al Real Madrid: “Il suo arrivo fu un a rivoluzione epocale. In uno spogliatoio di venticinque calciatori che avevano sfiorato lo scudetto con Sarri, ne cambiammo quindici in due anni“.
Secondo Giuntoli tutti i “calciatori amavamo Carlo, ma inconsciamente rifiutavano i cambiamenti tattici che lui voleva imporre. Ci fu una resistenza inconscia, che qualche risultato negativo fece più forte“. Insomma è come se l’ideologia di Sarri avesse preso il sopravvento: “In un certo senso si. Restare nei vecchi scemi dava sicurezza” dice Giuntoli al Corriere dello Sport.