NAPOLI. 25 aprile 2021 una festa della liberazione diversa. Non ci sono fanfare e parate militari. C’è il lockdown, l’intera popolazione costretta in casa da un nemico invisibile e crudele: Il Coronavirus.
Il 25 aprile è il giorno in cui ogni anno in Italia si celebra la festa della Liberazione dal nazifascismo, avvenuta nel 1945.
La decisione di scegliere il 25 aprile come “festa della Liberazione” (o come “anniversario della Liberazione d’Italia”) fu presa il 22 aprile del 1946, quando il governo italiano provvisorio – il primo guidato da Alcide De Gasperi e l’ultimo del Regno d’Italia – stabilì con un decreto che il 25 aprile dovesse essere “festa nazionale”.
Sandro Pertini, indimenticabile presidente della Repubblica, affermò con orgoglio: “Ho vissuto a Milano una esperienza che mi ha confermato l’idea che il nostro popolo è capace delle più grandi cose quando lo anima il soffio della libertà”.
Mai parole furono più vere. In un momento in cui l’Italia è stretta nella morsa epidemica del Covid, il razzismo latente in alcuni personaggi che trovano sempre e comunque spazio nei salotti televisivi continua a demonizzare Napoli.
25 APRILE, LIBERAZIONE: L’ITALIA RINGRAZI NAPOLI
Napoli, Medaglia d’oro al valor militare, per le quattro giornate: «Con superbo slancio patriottico sapeva ritrovare, in mezzo al lutto ed alle rovine, la forza per cacciare dal suolo partenopeo le soldatesche germaniche sfidandone la feroce disumana rappresaglia. Impegnata un impari lotta col secolare nemico offriva alla Patria, nelle “Quattro Giornate” di fine settembre 1943, numerosi eletti figli. Col suo glorioso esempio additava a tutti gli Italiani, la via verso la libertà, la giustizia, la salvezza della Patria».
Quando si tratta di lottare per la libertà il capoluogo partenopeo non è secondo a nessuno e lo ha dimostrato nel corso dei secoli.
Il 25 Aprile del 2020 e 2021 sarà ricordato negli anni, il popolo italiano non è libero di festeggiare il valore della libertà, ma anche quelli della fratellanza, della pace e della solidarietà affinché certi eventi non si debbano mai più ripetere.
SALVO D’ACQUISTO E PAOLO ASCIERTO
Oggi l’Italia ha il diritto e il dovere di ricordare un napoletano, Salvo D’Acquisto, vice brigadiere dei Carabinieri, nato al Vomero nel rione Antignano, che ha solo 23 anni si sacrificò per salvare un gruppo di civili durante un rastrellamento delle truppe naziste e fu fucilato.
Un figlio di questa Napoli che dal momento dell’emergenza Covid-19 divisa tra oneri e sarcasmo. Sempre in prima fila nella lotta al Coronavirus.
Oggi più che mai nel giorno della liberazione, il ricordo di Salvo D’Acquisto è ancora più vivo, in fondo anche noi giovani stiamo vivendo una “guerra” sacrificando anche se minimamente in una maniera diversa la “libertà”. Salvo D’Acquisto debba sempre essere per noi napoletani una figura di esempio.
Il 25 Aprile, sarebbe giusto festeggiare anche chi lotta ogni giorno per liberarci dal Coronavirus: Paolo Ascierto in primis. Il luminare campano, quasi oscurato dalle TV, per fare spazio ai monologhi di Galli, esimio professore del Sacco di Milano, l’uomo che asseriva che Covid in Italia non sarebbe mai arrivato.
La cura Ascierto, prima dell’avvento dei vaccini, ha dato ottimi risultati, dal Nord al Sud il Tocilizumab sta liberando dal Virus centinaia di malati.
Ecco questo è il nostro 25 Aprile, una festa della liberazione e della consacrazione. A dispetto dei saltimbanchi della politica e dei giornali, Napoli resiste, è libera e risponde presente sempre!