Lucio Dalla e quel confronto fra Era de maggio e Imagine di Lennon. Leggete cosa disse
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Tutta la storia di Napoli. Da Partenope a Nepolis. Svevi e Angioini. Gli Aragonesi e il viceré fino ai Borbone. Ecco i racconti dei fatti e degli eventi storici.
La storia di Napoli comincia da qui: tre sirene Partenope, Ligeia e Leucosia vengono battute e per la disperazione si buttano in mare. I loro corpi galleggianti vengono trasportati dal mare. Ligeia finisce a Terina, Leucosia a Posidonia e Partenope alle foci del fiume Sebeto, dove poi i Cumani avrebbero fondato Neapolis (Napoli).
Alla fine del VI secolo a.C. venne rifondata da oligarchi Neapolis (nuova città).La “Nuova Città” venne concepita come una “seconda Cuma”: lo dimostrano ad esempio la fedele ripresa dell’organizzazione in fratrie e la persistenza di culti religiosi come quello di Demetra. Neapolis seppe in breve tempo sia sostituirsi alla città madre nei commerci marittimi sia assumere il controllo sul golfo che da Golfo Cumano divenne Golfo Neapolitano.
Nel 536 Napoli fu conquistata dai bizantini durante la guerra gotica e rimase saldamente in mano all’impero anche durante la susseguente invasione longobarda, divenendo in seguito ducato autonomo (DUCATO DI NAPOLI). Il primo duca, secondo la tradizione, sarebbe stato Basilio, nominato nel 660-61 dall’Imperatore bizantino Costante.
Nel 1139 i normanni di Ruggero II d’Altavilla conquistarono la città, ponendo fine al ducato: Napoli entrò così a far parte del territorio del Principato di Capua, nel neonato Regno di Sicilia, con capitale Palermo; ciononostante la città, ritrasformatasi sin dal VI secolo da un centro di media importanza ad uno di un certo spessore, conservò la sede dell’arcidiocesi.
Passato il Regno di Sicilia in mano sveva sotto gli Hohenstaufen, Napoli fu compresa nel giustizierato di Terra di Lavoro. Federico II di Svevia preferì sempre come sua residenza Palermo così come anche Castel del Monte in Puglia, ma a Napoli decise di istituire l’Università da cui trarre le magistrature per il governo del suo reame. Essa, il più antico istituto europeo del suo genere, fu concepita come scuola indipendente dal potere papale.
Napoli divenne parte del regno angioino in seguito alle vittorie di Carlo I d’Angiò su Manfredi di Svevia nel 1266 a Benevento; e su Corradino di Svevia a Tagliacozzo nel 1268. Sotto il regno di Carlo II d’Angiò, furono istituiti formalmente i Sedili, organi amministrativi ripartiti per aree della città. Essi traevano la propria origine dalla fratrie dell’epoca greca e dalla Magna cura Regis e sarebbero rimasti in piedi fino al XIX secolo.
Nel 1442 anche Napoli cambiò di mano, diventando possedimento aragonese. Il sovrano Alfonso il Magnanimo (1442-1458) privilegiò la città, spostando la capitale dell’Impero da Barcellona a Napoli.
A partire dal 1501, in conseguenza delle Guerre d’Italia, Napoli perse la sua indipendenza. Dopo essere stata brevemente in mano francese fino al 1504, passò sotto la dominazione spagnola, e per oltre due secoli il regno fu governato da un viceré per conto di Madrid. Nel corso della guerra di successione spagnola l’Austria conquistò Napoli (1707), ma la tenne per pochi anni, fino al 1734, anno in cui il regno fu occupato da Carlo di Borbone, che vi ricostituì uno Stato indipendente che comprendeva tutto il sud Italia e la Sicilia.
La storia di Napoli Sotto la dinastia dei Borbone di Napoli. Napoli sancì definitivamente il suo ruolo di grande capitale europea, soprattutto con la costruzione di imponenti impianti architettonici. Con la rivoluzione francese e le guerre napoleoniche, Napoli vide prima la nascita di una repubblica giacobina e poi la conseguente restaurazione borbonica. Nel 1806 fu nuovamente conquistata dalle truppe francesi condotte da Napoleone Bonaparte che affidò il regno a suo fratello Giuseppe e quindi, in seguito, a Gioacchino Murat. Nel 1815 con la definitiva sconfitta di Napoleone e il Congresso di Vienna Napoli ritornò nuovamente ai Borbone.
Nel 1860 il Regno delle Due Sicilie fu oggetto della spedizione dei Mille di Giuseppe Garibaldi e successivamente invaso dal regno di Sardegna. Napoli fu abbandonata da Francesco II di Borbone per “garantirla dalle rovine e dalla guerra … risparmiare a questa Patria carissima gli orrori dei disordini interni e i disastri della guerra civile”, e fu tentata una prima difesa con la battaglia del Volturno e quindi con l’assedio di Gaeta. A seguito della sconfitta delle truppe borboniche, Napoli fu annessa al regno d’Italia. Da quel momento in poi la storia di Napoli è cosa nota.
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