Saverio Sticchi Damiani presidente del Lecce è intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo per parlare del blocco della Serie A e le conseguenze.
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Il caso è nel caos a causa dell’emergenza coronavirus. Non si capisce quando ripartirà la Serie A, in via ipotetica si parla del 25 aprile ma ci sono altri piani di emergenza per cercare di far terminare il campionato. La classifica cristallizzata non piace a nessuno, come sottolinea Sticchi Damiani presidente del Lecce.
Attualmente saremo a pari punti col Genoa e pari anche negli scontri diretti. Noi presidenti ci sentiamo tutti i giorni e la possibilità di cristallizzare questa classifica non è mai stata presa in considerazione. Bisogna completare questo campionato in qualsiasi modo, i verdetti vanno dati sul campo. La problematica non va vista soltanto dal punto di vista delle società e dei calciatori, ma anche dall’interno sistema visto che lo stato perderebbe uno dei maggiori contribuenti. E’ inevitabile che il rischio ci sia per tutti, i ricavi sono dettati dai diretti televisivi che vengono completamente reinvertiti nell’acquisto dei giocatori, se quell’entrata viene meno, gli effetti sarebbero disastrosi.
SERIE A: OBIETTIVO CONLUDERE IL CAMIPIONATO
Per tutte le società la priorità è concludere il campionato, magari cercando anche una deroga alla scadenza dei contratti il 30 giugno. Sticchi Damiani indica il periodo ideale per far ricominciare le competizioni, ammesso che l’emergenza sanitaria lo permetta.
Vorremmo che il campionato ricominci entro i primi di Maggio per concluderlo entro il 30 Giugno ed i danni verrebbero ridotti al minimo. La vera domanda a cui non ho ancora avuto risposta è: “Se non chiudiamo il campionato entro il 30 Giugno, lo blocchiamo con un impatto economico o è pensabile uno sforamento a Luglio?” Playoff e playout incontrano il mio sfavore per tre ragioni. Se si può tornare in campo per 6-7 partite di playoff, si può concludere anche il campionato. Poi non è detto che risolverebbe il problema economico finanziario e per ultimo non darebbe valore e merito sportivo. Ciò che è certo è che in campo non si torna se le condizioni di salute non sono perfette. Ricordo che in base all’ultimo DPCM teoricamente le squadre potrebbero allenarsi, non lo facciamo perché abbiamo deciso di seguire i medici sportivi.