Luca Marchetti esperto di calciomercato delle reti sky, parla del valore di Osimhen e Anguissa e del rinnovo di Alex Meret.
QUANTO VALE ANGUISSA?
A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Luca Marchetti, giornalista ed esperto di mercato.Marchetti si è soffermato tra le altre cose sul Napoli e sul valore di alcuni giocatori come Anguissa.
“Osimhen è il futuro del calcio europeo, sia per le caratteristiche uniche che ha sia per il palcoscenico. Napoli per ambizioni ha una visibilità importante e ci sono anche pressioni più importanti da gestire. Insieme a Insigne è il simbolo del Napoli. Barrow deve trovare ancora continuità, è arrivato da attaccante esterno ma lo si voleva trasformare in punta. Quando graffia lo fa male, fino in fondo. Per età, esplosività e tecnica non puoi non andarlo a seguire come ha fatto il Napoli. Poi il Bologna ha fatto un investimento intelligente con l’Atalanta.
Quanto vale oggi Anguissa? Al momento 15 milioni e va bene per il Napoli! Fare una valutazione di un giocatore è sempre molto complesso, perché poi dipende sempre da domanda e offerta. La fortuna e bravura del Napoli è stata quella di prenderlo a giugno.
Meret? Dipende più da lui che dal Napoli la permanenza. Oggettivamente la sua condizione ora è quella di alternativa. Se a lui va bene va benissimo al Napoli. Gli va bene, non credo. La scorsa estate si parlava di una possibile partenza perché voleva giocar con più continuità, il Napoli ci disse che prima di mandarlo via però doveva arrivare un’offerta importante. Non credo che le cose cambino dal giorno alla notte“.
Luca Marchetti, ha poi aggiunto: “Perché a Napoli c’è meno entusiasmo rispetto al Milan? Non avverto differenza sinceramente. Peraltro il Milan si riaffaccia nelle primissime posizioni dopo anni in cui è stato lontanissimo anche dalla zona Champions League. L’anno scorso ha anche parzialmente conteso all’Inter il campionato, il Napoli è più abituato del Milan alle posizioni di vertice. Ma non vedo un entusiasmo minore intorno al Napoli. Forse di rumore allo stadio ma nel sentimento delle tifoserie o degli addetti ai lavori non noto differenze.
Chiamata VAR a squadra? Sì sarei d’accordo, magari una chiamata a partita o una chiamata a tempo. Però bisogna capire in che direzione va il VAR: se diventa la moviola in campo o un supporto per l’arbitro. All’estero è la seconda, in Italia sembra la prima. Se l’indirizzo che prenderà l’utilizzo del VAR sarà quello europeo“.