Sampdoria? No, grazie: Mancini ci ripensa all’ultimo | Gli hanno offerto una grande panchina

Mancini (lapresse) - napolipiu
Dopo la risoluzione con l’Arabia Saudita, l’ex CT dell’Italia sembrava vicino a un ritorno a casa. Ma qualcosa è cambiato.
Nelle ultime settimane, i riflettori si erano riaccesi su Roberto Mancini. Dopo l’addio alla nazionale saudita comunicato ufficialmente il 24 ottobre 2024, le voci su un suo possibile ritorno in Italia si erano fatte sempre più insistenti. Tra tutte, quella che lo voleva vicino alla Sampdoria, la sua squadra del cuore, aveva acceso l’entusiasmo dei tifosi blucerchiati.
Il legame tra Mancini e la Samp è noto: da calciatore ha scritto pagine indimenticabili della storia del club, e un suo ritorno in panchina sarebbe stato un segnale fortissimo per tutto l’ambiente. Le trattative erano in corso, i contatti avviati. Ma proprio quando sembrava tutto fatto, il tecnico di Jesi ha fatto dietrofront.
Una decisione che ha spiazzato molti, ma che in realtà si inserisce in un quadro più ampio. Mancini, nonostante l’ultima esperienza non brillantissima in Arabia Saudita – chiusa agli ottavi di finale della Coppa d’Asia – resta un allenatore ambitissimo. La sua esperienza da CT dell’Italia, culminata con il trionfo a Euro 2020 e una striscia di record internazionali, ha lasciato un segno profondo. E proprio da lì parte la prossima mossa.
Dopo lo scoppio della pandemia, Mancini ha guidato la Nazionale italiana in un percorso entusiasmante culminato con la vittoria di Euro 2020. L’Italia di Mancini è stata capace di infrangere record storici, come le 37 partite consecutive senza sconfitte e il maggior numero di vittorie consecutive in tutte le competizioni. La vittoria in finale a Wembley contro l’Inghilterra ha consegnato il tecnico alla leggenda.
Mancini, dal trionfo europeo all’addio azzurro
Tuttavia, il dopo-Europeo non è stato all’altezza delle aspettative. Due eliminazioni consecutive dai Mondiali, con la beffa storica subita dalla Macedonia del Nord, hanno oscurato in parte il lavoro svolto. Mancini, però, ha tenuto duro, centrando comunque risultati importanti in Nations League, tra cui due terzi posti. Fino all’addio, nell’agosto 2023, con le dimissioni dalla panchina azzurra dopo cinque anni.
In molti, infatti, hanno letto il suo “no” alla Sampdoria come un segnale chiaro: il mister sta aspettando una chiamata importante, da un club con ambizioni di vertice. E le panchine calde in Italia non mancano: la Juventus e la Roma, su tutte, potrebbero presto aprire un nuovo capitolo.
Il capitolo saudita e il ritorno che non c’è stato
Il passaggio alla guida della nazionale saudita, con un contratto da 25 milioni di euro annui fino al 2027, ha segnato l’inizio di un’avventura breve e poco soddisfacente. Un esordio amaro contro la Costa Rica e l’eliminazione agli ottavi nella Coppa d’Asia contro la Corea del Sud non hanno convinto né i tifosi né la federazione. Così, a meno di un anno dall’inizio, l’esperienza si è chiusa.
Ed eccoci al presente. Mancini ha preso tempo, ha riflettuto e ha detto no alla Sampdoria. Non per mancanza d’amore, ma per ambizione. Intervistato dal Tg1 Roberto Mancini ha ribadito che non avrà alcuna responsabilità ufficiale nel club doriano: “No no nessun ruolo, assolutamente. È solo che la Samp per me è qualcosa di speciale, quindi in un momento così di difficoltà… conosco il presidente, parliamo spesso, quindi se posso dare un consiglio”. Una panchina di vertice si sta aprendo in Serie A e il tecnico vuole giocarsi le sue carte al massimo livello. Non è escluso che già nei prossimi mesi il suo nome possa spuntare per una grande squadra. La sensazione è che, per Roberto Mancini, il meglio debba ancora venire.