Sacchi: «Conte ha compiuto un capolavoro, senza di lui lo scudetto del Napoli non sarebbe stato possibile»

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Per Arrigo Sacchi non ci sono dubbi: il trionfo del Napoli è un’autentica opera d’arte. Un successo reso possibile soprattutto grazie alla figura di Antonio Conte, protagonista assoluto di una stagione che resterà nella storia. In un’analisi pubblicata su La Gazzetta dello Sport, lo storico ex ct della Nazionale italiana ha espresso parole di profonda ammirazione per l’allenatore pugliese, sottolineandone il ruolo decisivo nella conquista dello scudetto: «Antonio è stato l’anima e il corpo del progetto – scrive Sacchi – senza di lui, un’impresa simile non sarebbe stata realizzabile».

Sacchi esalta soprattutto la capacità di Conte di motivare un gruppo che arrivava da una stagione difficile e senza grandi aspettative: «Il Napoli è rinato con lui, ha ritrovato entusiasmo, coraggio, spirito di sacrificio e una mentalità collettiva. Antonio ha saputo trasmettere tutto questo con la forza del lavoro e della disciplina».

L’ex tecnico del Milan ha raccontato anche un episodio del passato che rivela molto della determinazione del Conte calciatore: «Durante il Mondiale USA ’94, Antonio prendeva nota di tutti gli esercizi e schemi dopo ogni allenamento. Quando lo scoprii, gli dissi: “Se questa è la tua mentalità, hai un futuro assicurato”. Non mi sono sbagliato».

La lettura tattica del campo, la capacità di correggere i dettagli in tempo reale, l’attenzione ossessiva al lavoro quotidiano: per Sacchi, questi sono stati gli strumenti con cui Conte ha costruito il suo capolavoro. «Conosco Antonio da oltre trent’anni e so quanto sia meticoloso. Quando andò alla Juventus nel 2011, dissi a Marotta che era stata una scelta geniale».

Sacchi sottolinea anche come Conte abbia gestito con determinazione momenti di grande difficoltà, come la cessione di Kvaratskhelia a gennaio senza rimpiazzi: «Non ha protestato, non ha cercato alibi. Ha motivato ancora di più il gruppo, che ha risposto con un’intensità fuori dal comune. E ha vinto puntando su ciò che è più importante nel calcio: il collettivo».

Infine, il maestro di Fusignano racconta il legame che lo unisce ancora oggi al tecnico salentino: «Ci siamo sentiti spesso durante l’anno e ho sempre percepito la sua totale fiducia nella squadra. Ha fatto qualcosa di straordinario. Non mi resta che inchinarmi davanti a un capolavoro di uomo e di allenatore. Bravo Antonio, complimenti!».