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Procuratore federale Antimafia ” Inutile parlare è indagata la Juve e non il Napoli”

Il procuratore federale antimafia della commissione sport e mafia, accusato di investigare  sulla Juve perché Napoletano risponde ai microfoni di canale 8.

Di: Francesco Pollasto

Marco Di Lello presidente della commissione sport e mafia è stato accusato dai legali della Juventus di indagare sulla Juventus perché Napoletano.

Di Lello ha voluto parlare ai microfoni di canale 8 durante il programma Linea calcio. Ecco quanto evidenziato :

” Sono stato accusato di napoletanità come se fosse un demerito, per me è solo orgoglio, sono orgoglioso di essere napoletano e ne vado fiero”

” non è colpa mia se la procura di Torino ha aperto un inchiesta sulla Juventus per infiltrazione mafiosa e non sul Napoli”

” noi ci occupiamo di Mafia e di infiltrazioni mafiose, e pare ci sia un patto tra la juventus e la sua tifoseria, cosa inaccettabile, se la mia indagine da fastidio a qualcuno, problemi suoi, io vado avanti per la mia strada e non mi faccio certo intimidire”

” ogni giorno emergono nuove rivelazioni sul patto juve-tifosi e le nostre  accuse diventano sempre più fondate.

Presto dovremo sentire anche Tavecchio e i presidenti di lega di serie A e serie B, sicuramente chiameremo anche i presidenti di lega pro a deporre.

Bisogna estirpare i soggetti negativi dalle curve ed eliminare totalmente  il bagarinaggio, perché dall’inchiesta della procura di Torino emerge un quadro sconcertante, con i proventi del bagarinaggio sui biglietti della Juve  si finanzia il mercato della Droga  e si danno sussidi alle famiglie dei carcerati”