Napoli, tutti in panchina per lo scudetto: anche gli infortunati con Conte nell’ultima notte

Non importa che siano infortunati, acciaccati o fuori condizione: Antonio Conte ha deciso di portare tutti in panchina per la notte che può valere il quarto scudetto della storia del Napoli. Anche Buongiorno, Lobotka e Juan Jesus, non ancora recuperati pienamente, saranno presenti: il gruppo deve essere al completo, fisicamente o emotivamente, per vivere insieme ogni istante della sfida decisiva contro il Cagliari.
«Chi ha giocato e lavorato a pieno regime sta meglio», ha spiegato Conte in conferenza stampa. Un messaggio chiaro: anche chi non entrerà in campo avrà un ruolo, perché lo spirito di squadra, oggi più che mai, vale quanto la tattica.
Scelte fatte: Lukaku guida il 4-2-3-1
Il Napoli si schiererà con un 4-2-3-1 flessibile e offensivo, pronto a colpire sin dall’inizio, come sottolinea Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport. In porta ci sarà Meret, protetto da una linea a quattro con Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus (nonostante i problemi fisici) e Spinazzola.
In mediana, spazio a Anguissa e Gilmour, con il trio Politano – Raspadori – McTominay a supporto di Romelu Lukaku.
Uno schieramento pronto ad azzannare la partita sin dal primo minuto, per evitare qualsiasi dipendenza dal risultato di Como-Inter. L’idea è quella di compensare i gol mancati a Parma, sfruttando la duttilità dei trequartisti:
McTominay parte da sinistra ma si accentra spesso per dettare gioco;
Politano si muove largo, quasi a tutta fascia;
Raspadori gioca tra le linee, si abbassa per cucire e poi si inserisce vicino a Lukaku.
Ultimo sforzo per la gloria
Il Napoli, primo con un punto di vantaggio sull’Inter, non può permettersi calcoli: serve vincere per assicurarsi il tricolore. E Conte lo sa bene. Anche senza poter guidare dalla panchina, il tecnico leccese ha trasmesso energia, coesione e fame a un gruppo che ha superato infortuni, cessioni e difficoltà con spirito di sacrificio.
Ora l’ultima parola spetta al campo. Con tutta la rosa presente, unita come mai prima d’ora, per scrivere la storia.