Napoli, scudetto ancora possibile: Conte punta sulla resilienza. Il precedente del 2012 come ispirazione

Giaccherini: "Il Napoli non è Morto, c'è un Dettaglio che Cambia Tutto"

La doccia fredda contro il Genoa ha rallentato la corsa del Napoli, ma non l’ha fermata. Il day after è stato più sereno: la squadra di Antonio Conte conserva un punto di vantaggio sull’Inter e rimane pienamente padrona del proprio destino. È quanto raccontano i colleghi di la Repubblica Napoli, evidenziando come la parola d’ordine a Castel Volturno sia una: resilienza.

Per i bookmaker, gli azzurri restano i favoriti per la vittoria finale dello scudetto (quota 1.30), con il sorpasso interista quotato a 3.50. La delusione è stata immediatamente incanalata in spirito di reazione. Lo dimostrano le parole di Scott McTominay:

«Restiamo calmi, sapevamo che sarebbe stata dura».

Sulla stessa linea Giacomo Raspadori:

«Due finali da vincere. Dobbiamo farcela per i nostri tifosi».

Conte come nel 2012: il ricordo di Giaccherini

A ricordare un precedente incoraggiante è Emanuele Giaccherini, ex centrocampista della Juventus di Conte e ora commentatore DAZN. Intervistato da la Repubblica Napoli, ha parlato del parallelo con la stagione 2011-2012:

«Ricordo il pareggio con il Lecce allo Stadium, gol di Bertolacci dopo l’errore di Buffon. Fu una botta. Ma Conte ci caricò subito. Vincemmo a Cagliari e poi lo scudetto arrivò con una giornata d’anticipo».

Per Giaccherini, la strada è chiara anche oggi:

«Il Napoli deve voltare pagina e pensare solo a Parma. Se vince le prossime due, lo scudetto è suo. Io do ancora un 70% agli azzurri».

Fragilità e forza: il Napoli è abituato alla sofferenza

Secondo l’analisi pubblicata da la Repubblica Napoli, il Napoli è un gigante che si è costruito a fatica e con equilibrio fragile, ma ha mostrato per tutta la stagione la capacità di vincere anche soffrendo. Ben 13 vittorie di misura, molte delle quali con rotazioni forzate e assenze pesanti, come quella di Buongiorno, fuori da novembre.

Nell’ultima partita, Conte ha scelto un cambio conservativo, inserendo Billing al posto di Raspadori, nel tentativo di mantenere il vantaggio. Una strategia che tante volte aveva funzionato, ma che domenica ha fallito nel finale, con il Genoa capace di pareggiare a sei minuti dalla fine.
Lo scudetto è ancora lì: Parma e Cagliari per scrivere la storia

Ora il Napoli è atteso da due sfide cruciali: a Parma domenica, e poi il gran finale contro il Cagliari al Maradona. Conte ritroverà in attacco David Neres, mentre mancherà Lobotka. Le pressioni restano, ma lo spirito di squadra non vacilla.

«L’umiltà non ha penalizzato il Napoli, l’ha esaltato», scrive la Repubblica Napoli, sottolineando come l’ex ct abbia saputo costruire una squadra operaia ma compatta, capace di resistere e reagire, anche nei momenti più duri.

Il tecnico lo ha ribadito ai suoi:

«Col Genoa ci siamo giocati il jolly. Ma non è finita finché non è finita».