Napoli-Milan, le probabili formazioni
Dodici anni e quattro mesi dopo, Antonio Conte ritrova la Supercoppa. L’ultima volta risale al 18 agosto 2013, quando alla guida della Juventus vinse la finale dell’Olimpico contro la Lazio, centrando il secondo successo consecutivo dopo quello del 2012 a Pechino proprio contro il Napoli. Oggi, a Riyadh, il tecnico azzurro torna protagonista nella competizione con la possibilità di scrivere un nuovo capitolo della sua carriera. Come racconta Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, un successo gli consentirebbe di staccare Benitez, Eriksson e Mancini e di agganciare Allegri al quarto posto tra gli allenatori più titolati nella storia della Supercoppa.
Il passaggio obbligato è la semifinale contro il Milan di Massimiliano Allegri, lo stesso avversario che a settembre inflisse al Napoli la prima sconfitta stagionale a San Siro. Era però un altro Napoli: Fab Four, De Bruyne, Anguissa e il 4-1-4-1. Oggi Conte ha tracciato una strada diversa e intende seguirla fino in fondo. «Per ora continueremo su questa linea tattica – ha spiegato – anche perché non ne abbiamo altre davanti. Il 3-4-2-1 è una buona soluzione e valorizza tutta la rosa», ha dichiarato al Corriere dello Sport.
Il Napoli arriva a Riyadh dopo due sconfitte consecutive, contro Benfica in Champions e Udinese in campionato. Conte non drammatizza: «Sono momenti. Prima venivamo da cinque vittorie di fila. Anche la sconfitta va analizzata per capire i perché. L’importante è non perdere entusiasmo. Giocarsi un trofeo deve essere una spinta a dare il massimo. Vincere piace a tutti, ma bisogna meritarselo sul campo. E come dico sempre: vinca il migliore», ha aggiunto, come riportato ancora da Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport.
Sul piano delle scelte, il focus è sul rientro di Lobotka dal primo minuto. «Ha giocato mezz’ora a Udine, non aveva un infortunio serio ed è pronto. Il problema resta numerico: abbiamo due centrocampisti di ruolo più Elmas, che è molto intelligente ma ha caratteristiche diverse». Capitolo Lukaku: «In questo momento non ha neanche qualche minuto. È importante che sia tornato in gruppo, ha esperienza e carisma, ma serviranno pazienza e valutazioni fisiche per evitare ricadute», ha spiegato Conte al Corriere dello Sport.
Per il tecnico azzurro, la Supercoppa in Arabia rappresenta anche una novità assoluta. «È una bella esperienza per me e per la squadra. Vogliamo viverla bene e possibilmente prolungare il soggiorno fino a lunedì». Il Napoli, intanto, scopre di avere nuovi tifosi a Riyadh: «È una bella sensazione. Più il club va all’estero e più si fa conoscere. I tifosi si avvicinano anche in base alle vittorie e noi cerchiamo di essere attrattivi». A rafforzare il clima, l’arrivo in serata dello storico magazziniere Tommaso Starace, talismano azzurro nelle notti importanti, come sottolinea Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport.
Sull’altro fronte, Massimiliano Allegri ha già raggiunto un primato prima ancora di scendere in campo: Napoli-Milan sarà la sua ottava panchina in Supercoppa, come Simone Inzaghi, recordman di vittorie con cinque successi. La differenza è che Allegri partirà per la prima volta da una semifinale, dopo aver disputato sette finali consecutive. «Affronteremo una squadra forte e arrabbiata – ha detto – Conte riesce sempre a tirare fuori il meglio nei momenti difficili. Serviranno intensità e una grande partita tecnica», ha dichiarato al Corriere dello Sport.
Il Milan potrà contare sull’appoggio del pubblico arabo, storicamente vicino ai colori rossoneri, ma Allegri spera soprattutto di recuperare Leao almeno a gara in corso. «Capiremo dopo la rifinitura. Fofana invece è completamente recuperato». Brutte notizie per Gimenez, costretto all’intervento alla caviglia, mentre il mercato resta in stand-by: «Dopo la Supercoppa valuteremo con il club». Spazio intanto ai giovani dell’Under 23, sei convocati per Riyadh, compreso Ibrahimovic junior.
L’obiettivo, per tutti, è uno solo: la finale. «Questa sarà una partita completamente diversa da quella di campionato – ha concluso Allegri – è secca e vale un trofeo». Conte lo sa bene: dodici anni dopo, la Supercoppa torna a bussare alla sua porta. E il Napoli vuole farsi trovare pronto.
