Napoli, la rivoluzione di Neres: da alternativa a leader dell’attacco

Un paio di mesi che sembrano durati un’eternità per tutto quello che è successo. Dal 14 dicembre, giorno della sfida d’andata con l’Udinese, il Napoli è cambiato radicalmente: Kvaratskhelia ha lasciato il club per trasferirsi al PSG, mentre David Neres si è preso la scena, diventando una certezza per Antonio Conte. Il brasiliano, inizialmente alternativa di lusso, si è imposto come titolare inamovibile e domenica sera ritroverà proprio l’Udinese al Maradona, nel match che segna un simbolico punto di svolta.
Neres, l’uomo della svolta
Come riportato dal Corriere dello Sport oggi in edicola, la crescita di Neres è stata esponenziale. Se all’andata contro l’Udinese il brasiliano partiva ancora come riserva, quella notte si è rivelata la sua consacrazione. Non solo ha sostituito Kvara senza farlo rimpiangere, ma ha mostrato che il Napoli poteva andare avanti senza il georgiano. Da allora, otto partite giocate tutte da titolare, con tre assist e due gol all’attivo, oltre al celebre autogol di Giannetti generato da una sua giocata.
Il Napoli di Neres: più imprevedibile e verticale
Con il suo stile fatto di dribbling improvvisi, accelerazioni brucianti e giocate elettrizzanti, Neres ha reso il Napoli più diretto e meno dipendente dal palleggio. Diverso da Kvaratskhelia per caratteristiche, ma altrettanto decisivo, il brasiliano ha imparato a coniugare fase offensiva e sacrificio difensivo, interpretando il gioco secondo la filosofia di Conte.
Prospettive e futuro
Neres ha già dimostrato di essere un valore aggiunto per il Napoli e con quindici giornate ancora da giocare sarà fondamentale per la corsa al titolo. Segna meno rispetto a Kvara, ma compensa con assist e imprevedibilità. Conte lo ha atteso e ora raccoglie i frutti del suo talento. Il Napoli ha cambiato pelle, ma la nuova freccia mancina sa già come lasciare il segno. (Fabio Tarantino, Corriere dello Sport – oggi in edicola).