Nando Orsi: “Conte è credibile, con lui il Napoli risponde”

Orsi: "Conte Cambierebbe la Tattica e Farebbe Fuori Due Big"

In un’intervista rilasciata a Il Mattino, Nando Orsi, ex portiere della Lazio e oggi opinionista per Sky Sport, ha parlato del suo nuovo ruolo di padre di Carolina Orsi, una delle migliori giocatrici italiane di padel, della sua carriera da calciatore e dell’attuale stagione del Napoli, soffermandosi su Meret, Inzaghi e Conte.

Il cambiamento: da protagonista in campo a padre di una campionessa
Che effetto le fa essere il padre di una sportiva di alto livello?
«Innanzitutto c’è stato un totale cambio di prospettiva nella mia vita».

Ci dica.
«Prima era lei la figlia di Nando Orsi, ora io sono diventato il papà di Carolina. Ma lo dico con il sorriso, ci ho fatto l’abitudine e ne sono contento».

Come vive le partite di sua figlia?
«Me la prendo tantissimo quando perde o magari sbaglia un colpo che a me sembra facile. Non so se è maggiore la rabbia quando perde o l’emozione quando vince. Da quando c’è lei, ho iniziato a capire lo stato d’animo di mio padre quando in campo c’ero io».

Maradona, un incubo per i portieri
Lei ha giocato contro tanti campioni, ma chi la metteva più in difficoltà?
«Non ho mai avuto paura di nessun giocatore. Ho affrontato Socrates, Careca e Zico, tutti campioni assoluti, ma quando giocavo contro Maradona per me era quasi un incubo».

Perché?
«Tutti gli altri erano perfetti nei loro gesti tecnici, mentre con Diego non sapevi mai cosa aspettarti. Nella sua testa c’erano dieci soluzioni diverse, e in una frazione di secondo le metteva in ordine, scegliendo sempre quella giusta».

Lo ricorda sempre con affetto.
«Ci mancherebbe. Ho solo due fotografie di quando giocavo: una è il mio esordio nel derby contro la Roma, l’altra è un’uscita alta con Maradona. Sono i due momenti più significativi della mia carriera».

Il Napoli di oggi: Meret tra i migliori, Conte una garanzia
Come valuta la stagione di Meret?
«È il valore aggiunto del Napoli e lo è sempre stato, al di là delle critiche. Alle volte essere una brava persona è un malus, invece mi sembra che abbia anche una grande personalità. Quest’anno sta facendo una parata importante a partita. Gli errori li fanno tutti, ma per me è tra i migliori portieri italiani, secondo solo a Donnarumma».

Il Napoli è in lotta per lo scudetto con l’Inter di Simone Inzaghi, che lei conosce bene.
«È completamente diverso da quando giocava. Lui e suo fratello Pippo conoscono tutti i calciatori dalla Serie A alla Serie D. Da giocatore era un giocherellone e non pensavo potesse diventare un allenatore così importante. Ma ha fatto la gavetta giusta».

E Conte?
«Conte è Conte. Mi piace il modo in cui si è imposto nel Napoli con autorità e ordine. I giocatori portano rispetto all’allenatore che è, al giocatore che è stato e alle vittorie che ha conquistato. Antonio è credibile e questo con i giocatori fa la differenza. È legittimato dalla società. Quando dice “andiamo in guerra sportiva”, mi gasa. Lo dice ai giornalisti, ma i giocatori vengono coinvolti e così la squadra risponde».

Ora però il Napoli ha rallentato.
«Vincere lo scudetto è difficile. Bisogna considerare anche da dove arrivava il Napoli».

Nando Orsi dipinge un Napoli solido e competitivo, ma consapevole delle difficoltà di una corsa scudetto. Se il cammino degli azzurri si è leggermente complicato, con Conte in panchina la squadra ha un’identità chiara e la voglia di combattere fino alla fine.