Lukaku: “Napoli è un’emozione unica. Dissi sì a Conte in un minuto, sogniamo in grande”

Napoli, operazione riscatto a Udine: il messaggio di Conte alla squadra

Romelu Lukaku si è raccontato ai microfoni di Radio Crc, aprendo il cuore al popolo napoletano: “Dopo pochi giorni capisci già di rappresentare un popolo. Napoli è tutto per la sua gente. Dries Mertens me ne parlava da anni, ma viverlo è diverso: ho sentito subito amore e passione. È una carica incredibile per noi calciatori”.

Il centravanti azzurro ha ripercorso l’emozione del gol numero 400, segnato contro il Milan: “È stato incredibile, ma penso sempre alla prestazione della squadra. È una rete che mi rappresenta: attacco la profondità su un grande passaggio di Anguissa. Però oltre al gol, c’è stata una prestazione corale molto positiva”.

L’approdo a Napoli? “Conte mi aveva chiamato con largo anticipo e io gli ho detto sì subito. Conosciamo bene le nostre esigenze, non servono troppe parole. Il nostro rapporto è speciale, ma con me è anche più severo: si aspetta tanto e io accetto la sfida. Gli devo tanto”.

Sul campionato: “Lotta Scudetto? L’Inter parte favorita, è sotto gli occhi di tutti. L’Atalanta sta facendo un grande percorso. Noi vogliamo prenderci una rivincita, nessuno si aspettava di trovarci in questa posizione. Ogni partita è una finale, anche in allenamento prepariamo le gare così”.

C’è spazio anche per il feeling con la città: “Ogni giorno mi sento sempre più napoletano. Ho parlato con Mertens, lui vuole tornare a vivere qui dopo il ritiro. A Napoli ho trovato persone splendide, legami che porterò sempre con me. Posillipo? Mi rilassa passeggiare guardando il mare, anche se tra allenamenti e partite il tempo è poco”.

Sul futuro: “Allenatore? Potrei pensarci, inizierò i corsi UEFA A e B. Vedremo cosa sentirò a fine stagione”.

Infine, un aneddoto sullo stadio Maradona e la vita fuori dal campo: “Il primo gol lì è stato speciale. Durante il riscaldamento il calore del pubblico mi ha travolto. È una spinta mentale che mette pressione agli avversari. E poi con i compagni ci divertiamo anche fuori: ogni martedì facciamo tornei di Call of Duty. Siamo un gruppo unito, anche questo fa la differenza”.