Il Napoli vicinissimo a Leo Ostigard. Giuntoli pronto a regalare a Luciano Spalletti un nuovo difensore
Leo Ostigard vuole il Napoli malgrado lo stesso giocatore abbia da tempo un accordo sulla parola con il Genoa per proseguire quell’avventura cominciata lo scorso gennaio.
Il 22enne di Åndalsnes a fine mese sarà svincolato dal Brighton, club che ne detiene il cartellino. Il Napoli pur di anticipare la corsa del Grifone sarebbe disposto a pagare un indennizzo agli inglesi che dal 1 luglio lo perderebbero a zero.
L’affare tra il Napoli e Ostigard è pronto ad andare in porto già nei prossimi giorni. Secondo quanto raccolto da Calciomercato.it, nelle casse del Brighton, proprietario del cartellino del giocatore, andrà una cifra vicina ai 4 milioni di euro. Una cifra bassa per via di un contratto in scadenza fra poco più di un anno, il 30 giugno 2023. Accordo raggiunto, di fatto, anche con il calciatore, che andrà a percepire sugli 800mila euro a stagione per 4-5 anni. Un vero affare per il Napoli, che rafforzerà la difesa con un colpo a prezzi davvero contenuti.
IL NAPOLI SEGUE DA TEMPO LEO OSTIGARD
L’interesse del Napoli per Leo Ostigard nasce da lontano. Questa è una vicenda che decolla in epoca non sospetta, stagione 2021-2022, quando girellando per l’universo in cerca di giovani che potessero avere un futuro, il Napoli – Giuntoli & Micheli – si trovarono d’accordo sui margini di miglioramento di Leo Skiri Østigard. Il difensore a novembre compirà ventitré anni e che allo Stoke City si era già fatto notare. Questa è una trattativa che germoglia a inizio primavera, verso marzo, ha bisogno di una tempistica complessa.
Richiede l’investimento moderato di capitali ma anche l’esigenza – una deriva tutta calcistica – di versare commissioni. E comunque questo è un affare che il Napoli vorrebbe chiudere. Giuntoli s’è portato avanti, partendo da lontano, giocando d’anticipo, intuendo che in quel corazziere ci sono margini assai ampi di miglioramento già avvertiti nel suo semestre genoano. E poi, avendo conosciuto l’Italia, ci sarebbe anche un problema in meno, l’ambientamento con un Paese e con un calcio che ormai già gli appartiene non superficialmente.