Juventus-Napoli l’analisi di Arrigo Sacchi
l’analisi di Arrigo Sacchi per la gazzetta dello sport
Il Napoli e la Juventus sono le dominatrici del campionato, giocano il miglior calcio, il più moderno. Vedremo una grande partita perché entrambe cercheranno di essere protagoniste, guardandosi negli occhi senza timori, come del resto giocano abitualmente tutte le grandi squadre nel mondo.
Oggi tutt’e due hanno un’idea del calcio più internazionale che nazionale. L’incontro potrebbe riservare problemi psicologici solo alla perdente.
IL NAPOLI DI SARRI
Il Napoli di Sarri è la grande sorpresa dell’anno: l’allenatore, contestato da una parte di tifoseria dopo un inizio incerto, sta pilotando magistralmente la navicella azzurra.
Nessuno aveva previsto il Napoli come avversario della Juventus. Il club partenopeo non avrà l’organizzazione, il blasone e la storia di altri, ma De Laurentiis ha mostrato ancora una volta di avere un’intuizione geniale nell’ingaggiare Maurizio che gli ha fatto spendere poco negli acquisti, rivalutando la squadra e i giocatori che l’anno precedente avevano suscitato molti dubbi: Insigne, Jorginho, Hamsik,Ghoulam, Koulibaly, Albiol.
Gli azzurri non solo sono primi, ma giocano un calcio sontuoso. Higuain e Insigne segnano come non mai, ma sono supportati come non mai. La difesa subisce pochi gol, perché la collaborazione di tutta la squadra aiuta il reparto.
Il Napoli non ha la rosa della Juventus, neppure l’esperienza e la personalità, ma sono certo che andrà a Torino senza particolari tatticismi. Gli uomini di Sarri, quando non giocano bene e a ritmi elevati, faticano a vincere contro chiunque, mentre gli juventini hanno più individualità che possono essere decisive anche in una giornata storta.
LA JUVE DI ALLEGRI
La Juventus è partita malissimo, Max è stato ingiustamente criticato dai tifosi ingrati ed impazienti, ora ha vinto 14 partite consecutive dimostrando progressi inimmaginabili.
Allegri sta diventando sempre più «internazionale». Gli juventini vincono e convincono: tutti danno il massimo.
Il secondo posto in Champions ha aumentato convinzione ed autostima. Non so
come Max giocherà, ma le grandi squadre non si adattano al rivale, hanno la loro identità. Dovrebbe forse rubare l’idea al Napoli con un pressing ultraoffensivo e con la difesa alta per tenere lontano il pericolo Higuain.
Vi rammento che quando allenavo il Milan preferivo tenere Maradona a metà campo piuttosto che vicino alla nostra area.
CHI VINCE?
Agli uomini di Sarri occorrerà un’impresa, mentre a quelli di Allegri basterà una buona partita. In ogni caso, che sia un grande incontro e che vinca chi avrà giocato meglio.