Il vicepresidente di Amazon Russell Grandinetti, origini italiane, è tifosissimo del Napoli «Con De Laurentiis abbiamo aperto una nuova strada…»
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Russell Grandinetti, 47 anni, è il vicepresidente di Amazon per le vendite internazionali, lavora a Seattle con Jeff Bezos, l’uomo più ricco del pianeta. Nato a New York, studi a Princeton, uno dei manager più brillanti di un’azienda con 560 mila dipendenti e 177 miliardi di dollari di fatturato. Grandinetti è uno che si alza all’alba per vedere il Napoli in tv con gli amici, che ai gol si abbraccia con il figlio, trattenendo l’urlo «’nnamorato so», per non svegliare la moglie.
Il Napoli è stato il primo club al mondo a creare uno store digitale su Amazon. Quattro giorni dopo il lancio, i prodotti erano esauriti.
«I napoletani sono ovunque – spiega Grandinetti al Corriere dello sport – ma è così per molte squadre. Il novanta per cento dei tifosi dei grandi club vive lontano».
La Serie A però fatica a capirlo. Si conferma il più arcaico tra i grandi campionati: i presidenti si accontentano dei soldi veloci dei diritti tv, trascurando il resto.
Grandinetti ha antenati calabresi e tifa per il Napoli, come ha fatto?
«Sono cresciuto a New York. Mio nonno era arrivato con la classica valigia di cartone. Ma la nonna era napoletana, e, come dire, la cucina ha guidato la linea… Come molti italoamericani, seguivo la Serie A la domenica in tv, quando trasmettevano la partita più importante. Il mio primo idolo, però, fu Giorgio Chinaglia, quando arrivò al Cosmos. Segnava sempre, pazzesco. Poi nell’82, l’Italia trionfò e tutti noi volevamo essere Paolo Rossi. Poi è arrivato un certo “Maradona”. E da allora ‘nnamorato so».
Da Seattle come appare il Napoli?
«Siamo passati dal gioco bello di Sarri a quello internazionale di Ancelotti. Serviva tempo, ma tutto è andato oltre le mie aspettative. Penso alle gare con Psg e Liverpool, ci è mancato solo il gol decisivo».
Arriva Napoli-Juventus
«La vedrò con i soci del Napoli club, qui saranno le 11,30 di mattina. Non mancherà il caffè, e forse i cannelloni. Per certi versi è una partita simbolica, perché la Juve in campionato è la più forte, ma vengono da una sconfitta in Europa e a Bologna non hanno fatto benissimo. Sarà interessante. Non dico il risultato per scaramanzia, ma ci spero. Sarebbe una bella spinta in vista dell’Europa League. Ricordo ancora Maradona a Stoccarda, la vittoria in Coppa Uefa. C’è un video in cui Diego palleggia, come fosse nel cortile della scuola, con le scarpe slacciate. Quell’immagine mi ricorda quanto sarebbe bello vincere in Europa. Siamo arrivati a un passo dalla finale, nel 2015. Se non ci avessero rubato un gol…»
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Con il Napoli la collaborazione continuerà?
«Certo. Quello che è piaciuto è stata la disponibilità di tutti. Ancelotti si è prestato a girare questo video, diventato virale, in cui a Milano consegna, come fosse il fattorino di Amazon, le maglie ai clienti, che restano stupiti».