Il grande Pino Daniele diventa «un bene culturale».
Lo riporta il Mattino
l’Università Suor Orsola Benincasa vuole rivela che dalla prossima settimana partirà un percorso di studi su Pino Daniele come bene culturale».
Una volta superati gli aspetti sentimentali ed emotivi legati alla sua scomparsa ora l’Università vuole provare a mettere ancor meglio in luce tutti gli aspetti storici, antropologici, sociologici e pedagogici legati alla sua figura e al suo grande lascito artistico, perché in quasi 40 anni di carriera, la sua presenza a Napoli e in Italia ha inciso profondamente sul modo di raccontare la città, anche a livello mediatico, mutando sensibilmente l’immaginario sui napoletani e sulla cosiddetta napoletanità e lavorando profondamente sui linguaggi del Mediterraneo fondendoli magistralmente con il blues e con la scala musicale partenopea.
La prima tappa accademica è in programma il 27 marzo nell’aula magna del Suor Orsola con il convegno ‘Pino Daniele da ‘Je so’ pazzo’ a bene culturale’, aperto dall’intervento di Stefano Paleari, presidente della Conferenza dei Rettori dell’Università Italiane dal titolo ‘Pino Daniele per un ingegnere di Bergamo’.
Al convegno parteciperà Nino Daniele, assessore alla Cultura del Comune di Napoli, il fratello di Pino Daniele, Nello, coordinerà Marco Demarco, direttore della Scuola di Giornalismo ‘Suor Orsola Benincasa’, interventi di Eugenio Capozzi, Antonello Petrillo, Pasquale Scialò, Lino Vairetti e Joe Barbieri, Giorgio Verdelli, Pippo Pelo, Alfredo d’Agnese.
La registrazione video sarà poi proiettata all’interno della quinta edizione della Mostra Rock5! in programma al Pan dal 6 giugno al 19 luglio 2015.
La giornata di studi darà il via a una più ampia attività di ricerca che sfocerà in tesi di laurea e in studi specialistici nei vari settori formativi dell’Università Suor Orsola Benincasa: dalla musica alla sociologia, dall’antropologia alla comunicazione, dalla pedagogia alle scienze dello spettacolo.