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Incredibile scoperta: Napoli creò la finanza

Napoli creò la finanza. Un’incredibile scoperta fatta nell’immenso archivio storico del Banco di Napoli. La carta moneta, la girata e lo scoperto bancario sono nati a Napoli e non alla Royal Bank of scotland come erroneamente attribuito fino ad oggi.

di: Mariarosaria Marchesano Panorama

Napoli creò la finanza

Il mensile Panorama pubblica un’incredibile scoperta fatta nell’archivio storico del Banco di Napoli grazie al certosino lavoro del documentarista Eduardo Nappi, si è appurato che Napoli creò la finanza. I dati raccolti  sono stati per due anni oggetto di studio da parte di una commissione costituita dai massimi esperti di storia della finanza: Antoin. E. Murphy del Trinity college di Dublino, Josè Luis Cardoso dell’Università di Lisbona, Barry Eichengreen, dell’Università di Berkeley, Larry Neal, Università dell’Illinois, Lilia Costabile e Adriano Giannola dell’Università di Napoli.

Le fedi di credito e polizze

Le fedi di credito e polizze, sono praticamente gli antenati della moderna moneta cartacea, emessi in 400 anni dai cosiddetti banchi pubblici, istituzioni che nascono a Napoli a cavallo tra il 1400 e il 1500 con finalità di mutuo soccorso e di mecenatismo.

Archivio storico del Banco di Napoli

Questi sono alcuni esempi dei documenti che sono stati ritrovati nell’immenso archivio storico del Banco di Napoli:

  • Napoli, 16 dicembre 1752: Raimondo Di Sangro, settimo principe di San Severo, paga 50 ducati a Giuseppe Sanmartino per la realizzazione del Cristo velato, uno dei più grandi capolavori della scultura di tutti i tempi, costato in tutto 500 ducati.
  • Dodici giugno 1820: il sovrintendente del Teatro San Carlo, Domenico Barbaja, versa 40 ducati a Gioachino Rossini per comporre la Donna del lago.
  • Venticinque anni dopo (primo agosto 1845), un altro impresario dello stesso teatro lirico, Vincenzo Palma, trasferisce 159 ducati a Giuseppe Verdi per realizzare l’Alzira e il 17 novembre del 1849 il Duca di Ventignano paga sempre a Verdi 1.000 ducati per la Luisa Miller.
  • Per finire, il 6 ottobre 1606 Nicolò Radolovich, un uomo d’affari di origine balcanica, versa 200 ducati a Michelangelo Merisi da Caravaggio per dipingere un quadro raffigurante la Madonna col bambino in un coro di angeli (tela che avrebbe dovuto essere consegnata
    entro la fine di dicembre di quell’anno, ma che non è mai stato ritrovata).
Incredibile scoperta: Napoli creò la finanza
La «fede di credito» (pagamento) per lo scultore Giuseppe Sammartino, custodita nell’archivio storico del Banco di Napoli.
La carta moneta, la girata e lo scoperto bancario sono nati a Napoli

La commissione è pronta a certificare che La carta moneta, la girata e lo scoperto bancario sono nati a Napoli .

Le fedi di credito e polizze emessi dai banchi pubblici napoletani sono state innovazioni finanziarie tali da aver rivoluzionato il panorama monetario e gettato le basi della banca moderna.

Perché? Semplice: questi documenti avevano la possibilità di essere «girati», diventando così un mezzo di pagamento fondato sulla fiducia.

«La banca è sempre esistita. Ma sono i banchi pubblici a introdurre i tre elementi costitutivi della banca moderna: la circolazione cartacea basata sulle fedi di credito, primo esempio di deposito bancario circolante al mondo, la capacità di accrescere il volume della moneta attraverso la creazione di credito e l’introduzione dello scoperto di conto corrente».

La chicca storica del libro degli accomodi del Banco della Pietà

Dal poderoso archivio emerge una vera chicca storica: il primo beneficiario di questo tipo di prestito registrato nel Libro degli accomodi del Banco della Pietà risulta essere tale Stefano Rinaldo nel maggio del 1612.

«Questa data è così importante perché consente di spostare a Napoli e di retrodatare di oltre un secolo l’introduzione dello scoperto di conto corrente, finora erroneamente attribuito alla Royal Bank of Scoltland nel 1728» .

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