Calcio Napoli

I Napoletani hanno dimenticato Sarri? Falso: Ecco cosa scrivono

Secondo Bargiggia i napoletani hanno dimenticato Sarri. Niente di più falso, gli attestati di stima per il mister di Figline e per il Sarrismo ce ne sono stati, ci sono e ce ne saranno. Ecco cosa hanno scritto i tifosi del Napoli a Sarri.

NAPOLI. “Per ogni Giovanna d’Arco c’è un Hitler appollaiato dall’altra estremità dell’altalena. La vecchia storia del bene e del male”, amava ripetere Charles Bukowski.  Oggi su Twitter Bargiggia, ha contestato i tifosi del Napoli, asserendo che hanno dimenticato Sarri. Nulla di più falso, Maurizio Sarri è stato il personaggio, dopo Maradona, più amato dai napoletani. Gli attestati di stima per l’allenatore in tuta, artefice della grande bellezza azzurra, ce ne sono stati e ce ne saranno in futuro.

Napoli non dimentica, non ha memoria corta, come certi prezzolati con la barba. Tra le tante dimostrazioni d’affetto per Maurizio Sarri una in particolare è diventata virale. Una lettera la mister scritta da Emanuele Criscuolo diventata in breve tempo patrimonio napoletano.

ECCO COSA SCRIVONO I NAPOLETANI A SARRI

L’ IDENTITA’ DI ESSERE SE’

Sono giorni malinconici, questi; e chi l’ avrebbe mai potuto dire, che con la sola ipotesi di un Ancelotti alle porte della Città, ci fosse pioggia anziché sole?

E’ il miracolo capovolto di un uomo che ha regalato a Napoli il dono inestimabile dell’ Identità.
Questa è la prima e fondamentale pietra d’angolo su cui si costruisce il “sarrismo“, di cui ci siamo innamorati in tanti.

Napoli è già di per sè una città-mondo, dove Napoli stessa è l’unico termine di paragone possibile; questo è il seme della bellezza, della incomprensibilità, della dannazione e della condanna, di questo “non-luogo”.
Sarri e il suo calcio hanno portato quest’ anima anarchica e secolare dei napoletani su un rettangolo verde.
Al netto delle piccole, mortali, caduche beghe condominiali di un semplice evento sportivo, quale è un campionato, Sarri ha cucito un filo tra tutti coloro che appartengono ai colori azzurri;
ha fatto muovere una intera città come una unica linea difensiva, che mette in fuorigioco l’ estraneo, che guarda l’ orizzonte di un’ idea e la rincorre.

Sono giorni malinconici perchè, per quelli come me cui è stata insegnata la riconoscenza, è tempo di ringraziare; ieri con le mani rosse dagli applausi in un San Paolo gremito, oggi con le parole.
Grazie per averci fatto sentire “popolo”.
Come quei ragazzi che stanno insieme un’ estate intera e non concepiscono l’ esistenza di Settembre;
come i tanti che hanno provato quello che provo io oggi,
i milanisti di Sacchi, gli interisti di Mou, i catalani di Pep, gli juventini di Conte.
Grazie perchè, al contrario di questi illustri predecessori, ci sei riuscito senza l’ aiuto della dea vittoria, che tutto può e molto maschera.

Grazie al primo “Comandante” della mia vita sportiva;
qui da me, per te, ci sarà sempre un posto.

IL SARRISMO ALTRO NON È CHE IL SANFEDISMO APPLICATO AL PALLONE.

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