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Hamsik al Mattino:”Napoli è tutta la mia vita. vi dico tutto sullo scudetto…”

Marek Hamsik, centrocampista e capitano del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano “Il Mattino”; ecco un estratto: “Napoli è la mia vita, ormai. Non riesco a trovare il momento esatto in cui è scoccatala scintilla d’amore per questa città, arrivare al decimo anno sempre nella stessa squadra non è facile. Ma non ho mai ritenuto necessario cambiare, nonne ho mai avvertito la necessità. Perché qui sto bene“.

SCUDETTO – “Siamo convinti di poterci riuscire. Sappiamo che questa è la stagione giusta per poter vincere qualcosa di molto importante. Ci stiamo provando, il nostro inizio di campionato è la dimostrazione che siamo molto determinati. Ma la strada è difficile e lunga. Arriveranno momenti complicati e dovremo essere bravi a superarli”.

RECORD – “Maradona è un Dio, l’idea di superarlo in classifica regala una bella sensazione. Ma non ci penso. Adesso per fortuna la squadra non ha bisogno dei miei gol e questo è un sollievo. Ci sono tre tenori là davanti, sicuramente mi pesano di più i cambi. L’ho detto anche a Sarri, ma a nessuno piace uscire, mica solo a me”.

GOL – “Sicuramente ricordo con grande affetto il primo in serie A, alla Sampdoria, al San Paolo. Poi c’è quella nella finale di Coppa Italia con la Juventus. Il più bello? Forse quella al Milan nel 2008, quando feci tutto il campo palla al piede e poi calciai dal limite”.

ALLENATORI – “Ognuno mi ha dato qualcosa nella visione che ho adesso del calcio. Ma quello che mi ha dato Sarri non mi ha dato nessuno. Ha una mentalità vincente e ce l’ha trasmessa. Ora abbiamo un gioco unico, siamo sempre padroni delle partite, non c’è una gara in cui non siamo noi a dettare il ritmo. Prima lo subivamo, lo facevano gli altri: comandare in campo è una bella sensazione. Tecnico da cui mi sarebbe piaciuto essere allenato? Guardiola. Lo incontro in Champions, da avversario. Non vedo l’ora”.

INIESTA – “Come mezz’ala, il più forte di tutti è Iniesta. Resto per ore ad ammirare i suoi gesti, a studiare i suoi movimenti.”