Gazzetta dello Sport: “Meno male che Frank Anguissa c’è”
André-Frank Zambo Anguissa (LaPresse) Napolipiu
Meno male che Frank Anguissa c’è. Ogni partita del Napoli, in ogni notte di gioia o di difficoltà, ha la sua ombra luminosa a centrocampo: la sagoma riconoscibile, le trecce che ondeggiano nella corsa e quella presenza che rassicura e trascina. Come scrive Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport, Anguissa è «acqua, aria, luce», la forza tranquilla che non si piega mai, l’anima del centrocampo azzurro.
Cinque anni, 167 presenze e 15 gol: numeri che raccontano un percorso fatto di fatica e fedeltà, di lotta e sacrificio. Contro l’Eintracht ha confermato la sua natura di mediano moderno, capace di difendere, costruire e guidare. E anche quando sbaglia un controllo o perde un pallone, la sua reazione è sempre quella di chi non si arrende mai.
Come sottolinea Giordano sulla Gazzetta dello Sport, Anguissa è il pilastro di un progetto che negli anni ha preso forma intorno alla sua presenza costante e al suo spirito da leader silenzioso. È stato protagonista nei momenti più alti — dallo scudetto alle serate europee — e rimane il simbolo di una squadra che trova in lui equilibrio e forza.
Il camerunense rappresenta la sintesi perfetta tra potenza fisica e lucidità mentale: «È il pilastro di un Napoli che nei ritmi bassi si appoggia sulle sue accelerazioni», scrive ancora Giordano. E anche quest’anno ha già messo insieme quattro riconoscimenti come MVP in dieci partite e quattro gol, avvicinandosi al record personale di sei reti della scorsa stagione.
Ma ora si avvicina una parentesi importante: la Coppa d’Africa. Dal 24 dicembre, con l’esordio contro il Gabon, Anguissa sarà impegnato con il suo Camerun, in un torneo che potrebbe tenerlo lontano fino al 18 gennaio, a seconda del percorso della squadra. Prima, dovrà affrontare anche gli spareggi Mondiali, con la semifinale contro la Repubblica Democratica del Congo il 13 dicembre e una possibile finale il 16 contro la vincente di Nigeria-Gabon.
Il Napoli dovrà farne a meno in otto partite tra campionato e coppe, inclusa la trasferta di Champions a Copenaghen, ma lo farà con orgoglio: perché Anguissa rappresenta un valore tecnico e umano che va oltre il campo.
Come rivela Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport, il club partenopeo e il giocatore sono pronti a prolungare il contratto quinquennale, segno di una fedeltà reciproca e profonda. Anguissa è il cuore, la mente e la spina dorsale di un Napoli che si aggrappa alla sua leadership per affrontare ogni sfida.
