Gazzetta dello Sport: “Ipotesi Juve. I tormenti di Conte”

NAPOLI – Il sogno è lì, a un passo. Il Napoli di Antonio Conte è a novanta minuti dalla gloria, ma mentre la città vive con il fiato sospeso l’attesa di un possibile quarto scudetto, dentro Castel Volturno e a Palazzo San Giacomo si lavora in silenzio, preparando non solo la festa ma anche – e soprattutto – il futuro.
Il patto d’onore con Napoli
Come scrive Vincenzo D’Angelo, Conte si è preso un impegno d’onore con la città. Un patto di sangue sportivo, suggellato dalla passione e dall’umanità che Napoli ha saputo offrirgli. «Conte si è innamorato di Napoli», si sussurra a ogni livello del club. Ma, come ogni amore, anche questo ha un prezzo. E l’allenatore lo ha già capito da tempo: «A Napoli sto bene, ma le aspettative devono essere accompagnate dai mezzi», ha detto chiaro.
Negli ultimi mesi, tra gli infortuni (Kvara non è mai stato davvero sostituito) e un mercato di gennaio vissuto con amarezza, Conte ha iniziato a mostrare segni di stanchezza, confessando di aver compreso che «a Napoli tante cose non si possono fare». Un messaggio chiaro, come il suo desiderio di chiudere da vincente, restituendo alla piazza l’amore ricevuto. Ma non a ogni costo.
I segnali di un addio possibile
I contatti con nomi altisonanti come De Bruyne e Jonathan David sono sembrati tentativi di rassicurazione, ma Conte ha fatto capire che non basteranno solo promesse per andare avanti. «Non sono stupido», ha ribadito, lasciando intendere che se non ci sarà chiarezza progettuale, lui potrebbe fermarsi qui. Sullo sfondo, intanto, le sirene della Juventus si fanno sempre più insistenti. Un richiamo forte per chi, come lui, proprio a Torino ha costruito la parte più vincente della sua carriera da tecnico.
De Laurentiis tra silenzi e strategia
Secondo Antonio Giordano, anche Aurelio De Laurentiis vive questo finale di stagione in modalità scaramantica e riflessiva. Mentre Napoli impazzisce per i biglietti – ci sarebbero voluti dieci Maradona per accontentare tutti – il presidente si è rifugiato nel suo albergo vista mare, in un isolamento quasi mistico.
«Tutto esaurito» è il messaggio che rimbalza sugli smartphone, anche quelli dei “potenti”. Ma Adl sa bene che il vero nodo si scioglierà dopo la bandiera a scacchi: il faccia a faccia con Conte sarà cruciale per definire la prossima era. E se Antonio deciderà di voltare pagina, De Laurentiis ha già un ventaglio di nomi: Massimiliano Allegri (con cui il rapporto telefonico è saldo da anni), Vincenzo Italiano, avvicinato in tempi non sospetti, e altri profili più giovani.
Il Napoli in equilibrio tra gloria e incognite
La verità è che l’euforia cittadina per il possibile Scudetto si scontra con la fragilità strutturale di un progetto che ha bisogno di certezze. Conte ha ricostruito le macerie lasciate da Spalletti, ridato anima e ambizione, ma ora si trova a un bivio. Restare per continuare il sogno, o andarsene per non dover ricominciare da capo, ancora una volta.
E nel frattempo, De Laurentiis prepara la sua festa, quella che – se tutto va come dicono gli astri – potrebbe coincidere con i suoi 76 anni, in perfetto stile partenopeo: tra mare, pallone e utopie.