Famiglia Rafa Benitez in lacrime: è morto un autentico genio del pallone | Terribile tragedia a 64 anni
Rafa Benitez è uno dei più grandi allenatori degli ultimi 30 anni. Ha lasciato un impatto indelebile ovunque.
L’arrivo di Rafa Benítez al Napoli nel 2013 segnò una svolta importante nella storia recente del club. Dopo l’era Mazzarri, l’allenatore spagnolo portò una mentalità internazionale e una visione tattica più europea, introducendo il 4-2-3-1 al posto del 3-5-2 che aveva caratterizzato le stagioni precedenti. La sua gestione si basò su un calcio più tecnico e ragionato, con un’attenzione particolare al possesso palla e alle transizioni veloci.
Sul mercato Benítez lasciò subito il segno: arrivarono giocatori di grande qualità come Higuaín, Callejón, Albiol e Reina, che innalzarono il livello tecnico e l’esperienza della squadra. Il Napoli, pur cambiando volto, mantenne un’identità offensiva e spettacolare, riuscendo a competere ai vertici del campionato e in Europa. Sotto la sua guida, la squadra consolidò la propria reputazione internazionale.
Il lavoro del tecnico madrileno fu decisivo anche dal punto di vista della mentalità. Benítez portò professionalità, metodo e cultura del lavoro quotidiano, elementi che prepararono il terreno per le future ambizioni del club. Non mancarono però le difficoltà, soprattutto nella fase difensiva e nella continuità dei risultati in Serie A, dove il Napoli alternò grandi prestazioni a cali improvvisi.
Nonostante ciò, il suo bilancio resta positivo: due stagioni, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana vinte, oltre a un percorso europeo di buon livello. Rafa Benítez lasciò Napoli nel 2015, ma la sua impronta rimase evidente — quella di un allenatore che aveva contribuito a far crescere il club in mentalità, prestigio e prospettiva internazionale.
Il calcio spagnolo piange
Il calcio spagnolo e in particolare Benitez sono in lutto per la scomparsa di José Manuel Ochotorena, ex portiere di Real Madrid, Valencia e della nazionale spagnola, morto a 64 anni dopo una lunga malattia. Le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi mesi, lasciando il mondo del calcio senza uno dei protagonisti più autentici di una generazione in cui il valore si dimostrava esclusivamente sul campo.
Un’epoca in cui il merito sportivo contava più di qualsiasi altra cosa e in cui per emergere servivano talento, sacrificio e carattere.

Una carriera tra campo e panchina
Conclusa la carriera da giocatore — che lo vide protagonista anche con il Tenerife — Ochotorena intraprese una lunga e rispettata carriera da allenatore dei portieri. Lavorò con professionalità e competenza al Valencia e successivamente seguì Rafael Benítez al Liverpool, entrando a far parte del suo staff tecnico tra il 2004 e il 2007.
In seguito collaborò con la nazionale spagnola, contribuendo al ciclo d’oro delle Furie Rosse, capaci di vincere due Europei e un Mondiale tra il 2008 e il 2012. Un tecnico stimato e un uomo di grande umiltà, che ha lasciato un segno profondo nel calcio spagnolo.
