La notte del Napoli al Bernabeu: Per sfidare la storia madridista ha portato Maradona: diecimila tifosi e le emozioni di una notte speciale.
Scrive il CdS
La notte del Napoli al Bernabeu
Il Napoli è un club infante. Lo vedono così, a Madrid. Infante, rispetto all’adulto Real. Lo vedono in questo modo e ne chiedono le conseguenze a Callejon, che conosce i due club. Forse è da qui che può nascere l’impresa, se impresa sarà.
Oggi Maradona parlerà alla sua squadra, racconterà quando in questo stadio perse col Napoli quasi trent’anni fa, chiederà ai suoi eredi una vendetta e spera tanto di averla. Basteranno poche parole, quelle di Diego lasciano un segno perché le dice con il cuore ai giocatori che indossano la maglia che più ama. Ha conosciuto sulla sua pelle il potere del madridismo, lui che era del Barcellona.
INVASIONE NAPOLETANA-Si sente la spinta, si vede, quasi si può toccare. Le strade di Madrid già ieri erano di un colore azzurro e non per il cielo, che per la verità tendeva al grigio chiaro. Diecimila napoletani in uno stadio da 80.000 significa che il 15 per cento del tifo sarà per Hamsik e Mertens. E’ l’evento, è l’occasione che non si può perdere. Tutto serve per caricare l’ambiente, per dare forza alla squadra.
LA NOTTE DEL NAPOLI– Il Napoli ha un marchio chiaro, netto, inconfondibile che ha bisogno di confrontarsi con la storia. Il Napoli è la squadra nuova, il Real è la storia. Vediamo stasera da che parte gira il calcio, verso il nuovo o ancora verso la storia.