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De Laurentiis: “Cederemo il Bari. Su Spalletti e sullo scudetto, vi dico come stanno le cose”

Il presidente del Napoli parla ai microfoni di Dazn

Aurelio De Laurentiis torna a parlare di scudetto, ma a Dazn approfondisce anche i temi dei giovani e della cessione del Bari. Il presidente del Napoli è un fiume in piena ed in questa settimana ha rilasciato diverse interviste.
Il patron azzurro fotografa il momento attuale del club azzurro: “Abbiamo fatto una grande partenza, con 11 risultati positivi, fatti da 10 vittorie e 1 pareggio. Forse ci siamo troppo basati su questi dati. Poi sono cominciate anche altre problematiche come il Covid e la Coppa d’Africa e inoltre c’è da considerare che non giochiamo mica da soli in questo campionato“. Niente da dire alla squadra perché “ho visto dei ragazzi perfetti impegnati e che lavoravano tanto. Non ho nulla da obiettare“.

Spalletti ha detto di voler restare al Napoli, una conferma arriva anche da De Laurentiis ma le parole suonano come quando andò via Benitez: “Ha un contratto di due anni con opzione per il terzo a mio favori. Poi se ad un certo punto vuoi andare via perché sei lontano da tua moglie e da tua figlia e non condividi più la proprietà o lo stare a Napoli, basta che vieni da me e ne parliamo. Siamo uomini di 73 anni e 62 anni, ci diamo la mano e non succede nulla“. Spalletti a Dazn ha parlato anche del retroscena su Ibrahimovic, che aveva già firmato a Napoli con Ancelotti.

De Laurentiis su Spalletti: “Ha un altro anno di contratto”.

Proprio su Ancelotti si sofferma De Laurentiis a Dazn: “È un fuoriclasse, ma ha avuto il torto di non essere simpatico ai napoletani. Se un allenatore va sotto la curva B e la Curva A, che hanno filosofie diverse, e alza le mani ed esulta viene definito un allenatore straordinario. Se invece uno che ha vinto tutto non ha questa furbizia, allora risulta meno allineato o allineabile. Ma il tifoso napoletano va rispettato sempre, anche quando ha torto. Vuole sempre vincere ed è giusto che sia così“.
Proprio della vittoria si parla: “Mi accusano di non voler vincere lo scudetto ma i miei capelli bianchi mi dicono che alla lotteria è difficile vincere. Avremmo potuto vincerlo questa stagione, ma il nostro obiettivo è sempre stato quello della qualificazione in Champions League“.

Sulle cessioni ha aggiunto: “Vediamo come vanno le cose perché a parlare sono bravi tutti, poi bisogna mettere i soldi per vedere il cammello. Kvaratskhelia? Difficile da pronunciare e da marcare“. Chiusura sul Bari: “Sono un popolo straordinario ma il club viene gestito da mio figlio. C’è un regolamento della Federcalcio sulla multiproprietà ma non sono d’accordo. La Uefa permette ad un padre ed un figlio di avere due club nelle coppe europee. Se i ricorsi che abbiamo presentato non andranno a buon fine allora ce ne faremo una ragione ed entro il 2024 il Bari sarà venduto, magari fino a quel momento lo riportiamo in Serie A“.