Corriere dello Sport: “Spalletti torna al Maradona da avversario: Napoli-Juve è una notte di sentimenti e storia”
Nel suo approfondimento firmato da Fabio Mandarini sulle pagine del Corriere dello Sport, viene raccontato come prima o poi quel momento sarebbe comunque arrivato: oggi Luciano Spalletti torna al Maradona da avversario del Napoli, 917 giorni dopo la festa scudetto del 4 giugno 2023. Un ritorno che, come sottolinea Mandarini sul Corriere dello Sport, sembra scritto da un destino sceneggiatore, quasi dopo un summit immaginario tra Machiavelli e Ulisse.
Il tecnico che ha riportato il Napoli al tricolore si ripresenterà al Maradona con un’altra veste: quella dell’allenatore della Juventus, il nemico sportivo per eccellenza della tifoseria azzurra e un’eredità che incrocia anche il passato di Conte. Una cornice già carica, ma resa ancor più simbolica dal fatto che Spalletti proverà a espugnare uno stadio imbattuto nel 2025 da 20 risultati utili consecutivi, interrompendo magari la serie di sei vittorie di fila del Napoli, due delle quali conquistate proprio da lui nel 2023.
Come ricorda ancora Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, oggi ricorre anche il secondo anniversario della cittadinanza onoraria napoletana conferita a Spalletti: 7 dicembre 2023 – 7 dicembre 2025. Dalle foto in Comune con il sindaco alla sfida con la memoria: tutto si intreccia, tranne il rapporto con De Laurentiis, rimasto immutato e cristallizzato nel capitolo «Il Contadino e il Sultano» del libro dell’allenatore.
Sarà una serata di prime volte anche per Antonio Conte, che non ha mai affrontato Spalletti in gare ufficiali: l’unico precedente risale a un torneo estivo del 2017, quando l’Inter di Luciano batté il Chelsea del tecnico leccese. Eppure, come evidenziato da Fabio Mandarini per il Corriere dello Sport, i due condividono un privilegio unico: sono gli unici ad aver riportato il Napoli allo scudetto dopo l’era Maradona, a distanza rispettivamente di 33 e 35 anni.
Napoli li ha amati in modi diversi, e se è impossibile stilare graduatorie affettive, è tema centrale della vigilia la reazione del Maradona – sold out – all’ingresso del suo ex condottiero. La Juventus, intanto, mantiene un basso profilo: arrivo in città solo oggi, niente pernottamento nel consueto hotel di Corso Vittorio Emanuele, per evitare clacson e notti disturbate.
È una sfida che non è mai stata ordinaria e non lo sarà nemmeno oggi, al di là del peso tecnico e della classifica: il Napoli vuole riprendersi il primo posto sottratto dall’Inter, almeno per una notte; la Juve insegue la zona coppe, distante un punto, e la Champions, a quattro lunghezze. Ma il cuore della storia, come ribadisce Mandarini sul Corriere dello Sport, resta il sentimento: «odi et amo», nelle sue mille declinazioni.
I duelli
Dal punto di vista tattico, la sfida comincia dagli assenti: il Napoli è privo di Anguissa, De Bruyne, Gilmour, Gutierrez, Lobotka, Lukaku, Meret; la Juventus manca di Bremer, Vlahovic, Gatti, Rugani, Pinsoglio, Milik. Conte deve rinunciare a più uomini di un visconte dimezzato.
Senza Lobotka, escluso all’ultimo, toccherà a Elmas affiancare McTominay, con un lavoro nevralgico sulle pressioni e sulle coperture. Entrambe le squadre si specchieranno con il 3-4-2-1, ma con letture differenti: Neres e Lang agiranno alle spalle di Hojlund; Conceiçao e Yildiz supporteranno il ritrovato David, già obiettivo del Napoli la scorsa primavera.
Gli uomini-copertina sono Neres e Kenan Yildiz: 3 gol nelle ultime due gare per il brasiliano, 2 per il talento turco. Da monitorare anche i duelli con Koopmeiners, utilizzato da “terzo adattato”, e con Beukema: zone ad alta tensione tattica.
