Corriere dello Sport: “Napoli rinato, Atalanta travolta”

Corriere dello Sport: “Napoli rinato, Atalanta travolta”

Il Napoli è vivo, presente, determinato. Lo testimonia Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, raccontando un 3-1 all’Atalanta che restituisce luce dopo giorni di polemiche e dubbi. L’esordio amaro di Palladino passa in secondo piano davanti alla scena rubata da Neres, autore di una doppietta dopo 322 giorni, e da Lang, elemento finora marginale ma ora pienamente reinserito nel progetto.

Qualcosa è cambiato, sottolinea ancora Fabio Mandarini nel Corriere dello Sport: in una squadra falcidiata dagli infortuni, tutti diventano utili. Beukema torna titolare, così come Lang; Mazzocchi debutta dopo quindici partite di attesa. E così si dissolve, almeno per una notte, la famosa metafora «funerea» di Bologna. Al Maradona esplode anche Careca, tifoso d’eccezione in tribuna accanto a Insigne.

Dopo tredici giorni difficili, Conte è tornato Conte: dopo il permesso personale e le inevitabili domande sul suo futuro, l’allenatore ha ritrovato spirito, presenza e soprattutto una squadra compatta. Non è un caso che in panchina, accanto ai compagni, ci fossero anche Lukaku e Anguissa. «La pausa ha fatto bene a tutti», scrive Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport.

Il Napoli ritrova il gol dopo tre partite (308 minuti), ritrova la vittoria e, per una notte, anche il primo posto solitario in classifica, in attesa del derby di Milano e della Roma. Un lampo dopo un mese complicato.

IL BIS DI CONTE

L’affermazione più grande, però, è quella del tecnico. Conte torna al 3-4-2-1 dopo quattordici mesi: Neres e Lang agiscono alle spalle di Hojlund e l’identità tattica torna limpida, feroce, riconoscibile. La prestazione – sottolinea il Corriere dello Sport attraverso la penna di Fabio Mandarini – urla chiaramente che il gruppo è con l’allenatore.

Serve continuità: martedì, contro il Qarabag, altro esame chiave per la Champions.

Dopo un primo tempo da manuale chiuso sul 3-0 (e con McTominay vicino al 4-0), il Napoli concede qualcosa nella ripresa. La mossa di Palladino – il passaggio al 3-4-3 con l’ingresso di Scamacca – produce effetti immediati: l’attaccante segna un gol splendido in mezza girata volante. La Dea, reduce dall’esonero di Juric e senza vittorie da otto turni, non può però accontentarsi della sola reazione.

I LAMPI DEL MARADONA

L’idea dell’Atalanta di replicare il piano partita che Gasperini utilizzò un anno fa (Pasalic alle spalle di De Ketelaere e Lookman) crolla subito. Pressioni molli, errori collettivi e individuali – disastrosa la lettura di Ahanor su Neres – spianano la strada al Napoli.

Gli azzurri indossano perfettamente il nuovo-vecchio abito tattico: Lobotka annulla Ederson; Di Lorenzo e Beukema frenano Lookman; Buongiorno limita CDK. Le uscite dal pressing sono pulite: l’1-0 nasce da un’azione verticale in quattro tocchi, partita dai piedi di Rrahmani e rifinita da un generosissimo Hojlund per Neres.

Il raddoppio è pressing puro: riconquista alta, uomo su uomo, e Neres raddoppia. Il 3-0 di Lang è un colpo di testa perfetto su assist di Di Lorenzo, anch’egli ritrovato.

Poi qualche sofferenza, molti cambi, testa già al Qarabag. Rrahmani esce per un colpo: unico neo di una serata che, come conclude Fabio Mandarini nel Corriere dello Sport, restituisce al Napoli anima, idee e ambizioni.