Corriere dello Sport: “Gasp con Inter e Napoli, è uno scudetto per tre”

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Una poltrona per tre. Il campionato italiano si infiamma con una lotta scudetto che vede protagoniste Inter (57 punti), Napoli (56) e Atalanta (54). Una situazione rara, ma non inedita: come ricorda Massimiliano Gallo sulle pagine del Corriere dello Sport, nella stagione 2001-02 il famigerato “5 maggio” vide Inter, Roma e Juventus dividersi il primato in un finale drammatico. Anche nel 1997-98 la corsa al titolo fu serrata con Juve, Inter e Lazio divise da un solo punto.

Quest’anno la Juventus è fuori dai giochi, ma la sfida resta avvincente. Secondo i dati del Predictor di Opta, l’Inter è la favorita con il 64,8% di possibilità di trionfare. Al Napoli viene attribuito il 28,1%, mentre l’Atalanta ha solo il 6,1% di chance. Ma, come ci insegna Trilussa, le statistiche sono ingannevoli: il verdetto definitivo spetta sempre al campo.

Killer-instinct e occasioni mancate
Uno degli aspetti più determinanti nella corsa scudetto è il killer-instinct, la capacità di chiudere i conti quando se ne ha l’opportunità. Il Napoli sembrava poterlo fare dopo aver battuto in rapida successione Atalanta e Juventus, mandando in crisi i bergamaschi che, successivamente, hanno perso punti preziosi contro Torino e Cagliari.

Eppure, il Napoli ha sprecato il vantaggio conquistato: nelle quattro partite successive ha racimolato solo tre punti. Nel frattempo, l’Inter ha rallentato con due sconfitte, ma l’Atalanta è risalita con una vittoria travolgente a Empoli, tornando prepotentemente in corsa dopo l’eliminazione dalla Champions League.

La profondità della rosa fa la differenza
Massimiliano Gallo, nel suo approfondimento per il Corriere dello Sport, sottolinea come la profondità della rosa rappresenti un elemento cruciale. L’Inter resta la squadra più completa, costruita non solo per vincere la Serie A ma anche per competere in Champions League.

L’Atalanta, a sorpresa, si presenta con una rosa più solida rispetto al passato, nonostante il noto scetticismo di Gasperini verso il mercato. Più indietro il Napoli, penalizzato dalla cessione di Kvaratskhelia a gennaio e dagli infortuni, tra cui quello di Neres, che hanno limitato le opzioni per l’allenatore partenopeo.

Il calendario e il peso delle coppe
Un altro fattore chiave è il numero di impegni da qui a fine stagione. L’Inter dovrà bilanciare le energie tra campionato, Coppa Italia e Champions League (dove affronterà il Feyenoord agli ottavi), con almeno quattro gare europee ancora da disputare.

Il Napoli e l’Atalanta, eliminate dalle competizioni internazionali e dalla Coppa Italia, hanno il vantaggio di potersi concentrare esclusivamente sul campionato. Entrambe hanno davanti dodici partite senza distrazioni, un fattore che potrebbe pesare nel lungo periodo.

Il calendario presenta ostacoli per tutte:

L’Inter affronterà due scontri diretti fondamentali contro il Napoli e l’Atalanta.
L’Atalanta dovrà vedersela con quasi tutte le big: Juventus, Fiorentina, Milan, Lazio, Bologna e Roma.
Il Napoli incrocerà squadre insidiose come Fiorentina, Milan e Bologna.
Chi ha più da perdere?
In caso di fallimento, il peso delle conseguenze non sarà lo stesso per tutti. L’Inter rischia di più: se non dovesse vincere, Inzaghi finirebbe inevitabilmente sotto processo per aver sprecato la rosa più forte del campionato.

Al Napoli, invece, le critiche cadrebbero soprattutto su De Laurentiis, accusato di aver destabilizzato la squadra con scelte di mercato discutibili.

L’Atalanta, infine, è quella che rischia meno. Non avendo l’obbligo di vincere, può sfruttare il ruolo di outsider per colpire a sorpresa.

Massimiliano Gallo del Corriere dello Sport ci ricorda che la corsa è ancora lunga e che, nonostante le statistiche e i pronostici, sarà sempre il campo a decidere chi alzerà il prossimo scudetto.