Conte ha rovinato la nazionale: colpa di una sua vecchia mossa | Finora hanno insabbiato tutto
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Il tecnico azzurro con una sua scelta ha messo a repentaglio l’intera Nazionale italiana: era stato nascosto tutto.
Negli ultimi anni la Nazionale italiana ha vissuto momenti di grande incertezza, alternando brevi slanci d’orgoglio a delusioni cocenti. Molti addetti ai lavori puntano il dito non solo sui giocatori o sui dirigenti attuali, ma su una “vecchia mossa” di Antonio Conte, che avrebbe gettato le basi per i problemi odierni.
Una scelta che funzionò agli Europei del 2016, ma che lasciò un’eredità fragile. La Nazionale diventò un sistema chiuso, poco incline a rinnovarsi e ad accogliere nuovi talenti. E adesso si tratta di una situazione cocente: non sembra esserci più rimedio.
Gli schemi rigidi imposti da mister Antonio Conte ancora oggi sembrano aver colpito profondamente le basi della Nazionale. Con il passare degli anni, quel tipo di mentalità è rimasta nelle strutture tecniche della FIGC, frenando ogni tentativo di modernizzazione. Se ne pagano le conseguenze.
A rendere la situazione ancora più complessa è stata la rete di rapporti creatasi intorno a quella gestione. Dirigenti, preparatori e osservatori scelti da Conte sono rimasti a lungo in posizioni chiave, influenzando scelte di convocazione e strategie tecniche anche dopo la sua partenza. È per questo che alcuni parlano oggi di una vera e propria “ombra di Conte” che aleggia ancora a Coverciano.
La Nazionale è chiamata alla rivoluzione
Molti sostengono che la Federazione abbia volutamente minimizzato questi aspetti per evitare tensioni interne e critiche pubbliche. Una serie di scelte che poi si sono rivelate sbagliate.
Ma la continuità, se costruita su basi sbagliate, può trasformarsi in un freno. E i risultati degli ultimi anni ne sono la prova più evidente (esclusi gli Europei del 2021). Ora, con la Nazionale chiamata a ricostruirsi ancora una volta, il fantasma di quella “vecchia mossa” torna a farsi sentire.

La colpa di Conte
In particolare l’uso eccessivo del modulo 3-5-2 anche nelle categorie giovanili viene spesso indicato come una delle cause della scarsa nascita di nuovi talenti in Italia secondo quanto riportato da calciatori_pensanti. Questa disposizione tattica, pensata per garantire solidità difensiva, finirebbe per limitare la creatività e l’espressività dei giovani calciatori.
Molti allenatori, infatti, la utilizzano come pretesto per “chiudersi dietro”, rinunciando a schemi più offensivi e formativi. Secondo diversi tecnici e osservatori, il 3-5-2 penalizza soprattutto i giocatori brevilinei e abili nel dribbling, che faticano a trovare spazio in un sistema così rigido. In questo senso, si punta il dito contro Antonio Conte, uno dei primi a imporre con forza questo modulo in Italia.
