Paolo Casarin interviene sulla moviola di Juve-Bologna. L’ex arbitro parla di un “attivismo instancabile e cervellotico dell’Ifab” e analizza l’operato dei direttori di gara.
[wp_ad_camp_4]
Durante la sua analisi fatta sul Corriere della Sera Casarin si sofferma anche sugli altri episodi che hanno caratterizzato l’ultima giornata di campionato, definendo “discutibie” il primo “rigore di Rocchi contro l’Atalanta; il piede di Palomino affianca senza sovrapporsi a quello di Immobile, ragionevole invece il secondo”.
Attivismo Ifab
Casarin non parla solo del caso Juve-Bologna, ma anche dell’Ifab: “Finora si è visto un gioco del calcio diverso da quello registrato nello scorso torneo. Mi riferisco unicamente alle decisione degli arbitri costretti alla modifica delle loro letture tecniche, acquisite e consolidate da tempo, a causa della volontà dell’Ifab di tentare di annullare di fatto l’involontarietà o la casualità. Mi riferisco – scrive su Corriere della Sera – in particolare, alle decisioni in area, mano o lievi contatti fisici, solo oggi puniti, che sono molte volte decisivi ai fini del risultato“. L’ex arbitro sottolinea come nel “primo anno del Var ci furono 39 rigori in otto giornate e poteva essere stata la novità a scombinare il gioco d’area, l’anno scorso sono stati 13 e si poteva parlare di estrema attenzione dei difensori, oggi ancora 40“. Questo secondo Casarin si può “spiegare solo con la confusione immensa nel gioco dell’Ifab“.
[wp_ad_camp_1]
Moviola Juve-Bologna
Il caso da rigore di De Ligt sta facendo ancora parlare. Casarin su Juve-Bologna scrive: “I rigori reclamati in Juve-Bologna sono un altro esempio di irrazionalità: le regole debbono essere semplici e non frutto di valutazioni presuntuosi dei pensieri dei calciatori impegnati in sforzi fisici. Le non decisioni di Irrati erano accettabili prima dell’attivismo dell’Ifab“.