VESUVIUS L’OPERA DI ANDY WARHOL LASCIA NAPOLI
Di:Ugo Leone la repubblica
Così il Vesuvio se ne va.
Non quello la cui dipartita avrebbe fatto tirare un respiro di sollievo alla Protezione civile e ai tanti (troppi) cittadini residentinell’area.
No. In realtà se ne va o, per lo meno, ha fatto le valige il “Vesuvius” dipinto da Andy Warhol
trent’anni fa e che il suo proprietario, Ernesto Esposito, ha deciso di far mettere all’asta da Sotheby’s il prossimo15 ottobre.
Dispiace; ma se uno ha bisogno di soldi generalmente comincia con il cedere i gioielli di famiglia e nessuno vi si può opporre. La quotazione di partenza del pezzo è di
tre milioni di euro.
Significa che Esposito lo cede non per un centesimo in meno, ma è chiaro che ne
ricaverà molto di più: che asta sarebbe, altrimenti.
Ma davvero non c’era e non c’è nulla da fare per “Vesuvius” e perl’intero prestigioso lotto che Ernesto Esposito farà mettere all’asta?
Non vi sono enti e istituzioni che, trattando preventivamente con il proprietario, possano proporgli un accordo su una cifra legittimamente remunerativa di questo patrimonio d’arte che gli consenta di restare, anzi di venire, a Napoli?
I 61 lavori che saranno messi all’asta a Londra con “Vesuvius” capofila e che verosimilmente saranno acquistati da differenti acquirenti, costituiscono un patrimonio che sarebbe anche doloroso vedere smembrato mentre un accordo come quello che auspicavo potrebbe mantenerne l’accorpamento e, magari, consentirne la mostra permanente in un sito napoletano: il Madre, per esempio.