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Il nuovo Napoli di Luis Enrique: ecco come cambia il gioco degli azzurri.

L'ottimo lavoro di Luciano Spalletti favorirebbe quello di Luis Enrique

L’ottimo lavoro di Luciano Spalletti farebbe partire Luis Enrique molto avvantaggiato alla guida del Napoli per la prossima stagione: l’analisi della Gazzetta dello Sport.

Il Napoli potrebbe giocare in modo completamente diverso con l’arrivo di Luis Enrique come allenatore. Secondo un’analisi della Gazzetta dello Sport, il tecnico spagnolo ha una visione del gioco incentrata sul controllo del pallone e sulla costruzione del gioco dai difensori. Questo stile di gioco sarebbe favorito dal lavoro svolto da Luciano Spalletti e darebbe al Napoli un vantaggio iniziale nella transizione verso il nuovo allenatore.

Luis Enrique richiede ai suoi difensori di essere abili con i piedi e di essere costruttori di gioco. Questa filosofia si adatta bene al Napoli, che già dispone di un terzino tra i migliori in Europa nella costruzione del gioco e nella capacità di ricoprire diversi ruoli anche durante la stessa partita.

Nel sistema tattico di Luis Enrique, un 4-3-3, gli esterni offensivi occupano posizioni molto ampie per sfruttare al massimo l’ampiezza del campo. Questo permette di allargare le linee difensive avversarie e favorire gli inserimenti dei centrocampisti centrali e degli altri attaccanti.

Inoltre Luis Enrique saprà sicuramente valorizzare il grande potenziale di Kvaratskhelia, il giovane calciatore georgiano, che è in grado di fare la differenza anche in competizioni come la Champions League.

Di seguito l’analisi della Gazzetta:

“Proprio perché vuole sempre il controllo del pallone, chiede a tutti i suoi difensori di essere bravi coi piedi. A cominciare dal portiere e con i centrali difensivi che devono tramutarsi nei primi costruttori di gioco. L’ottimo lavoro di Luciano Spalletti lo farebbe partire molto avvantaggiato in questa transizione. Anche perché il Napoli schiera un terzino fra i migliori in Europa nella costruzione e con grande abilità a ricoprire più ruoli anche nella stessa gara. Nel suo 4-3-3 gli esterni offensivi rimangono molto larghi per sfruttare quanto più possibile l’ampiezza del campo così da poter allargare le linee difensive e favorire gli inserimenti delle mezzali e degli altri attaccanti. E da questo punto di vista logicamente Luis Enrique saprà valorizzare l’enorme potenziale di Kvaratskhelia: il georgiano sa fare la differenza pure in Champions”. 

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