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Giampaolo su Sarri: “é un maestro. I miei sono bravi, i suoi sono extraterrestri. Al Napoli manca solo una cosa per diventare grande…”

Arrivano le parole di Giampaolo su Sarri. Il tecnico della Samp vuole fare come lo scorso anno e mettere il Napoli in difficoltà.  L’allenatore della Sampdoria da tutti additato come l’erede di Sarri ha parlato al quotidiano  la Repubblica. Ecco quanto evidenziato.

Ecco le  parole di Giampaolo

Le sue interviste spesso si tramutano in lezioni. Il “Professore” è un termine che gli ha affibbiato Ferrero, ma non è affatto fuori luogo e del resto, Giampaolo lo dice spesso.

 «il mio presidente di calcio non capisce niente, ma sulla strada è imbattibile, fa lo scemo per non pagare le tasse, è intelligentissimo, furbo, sa annusare le persone».

Giampaolo su Sarri

«Maurizio Sarri è uno dei più bravi tecnici d’Europa. E non a caso la sua squadra gioca bene come nessun’altra, non in Italia, ma in tutto il continente».

Molti sostengono come Sarri sia una fotocopia di Giampaolo.

«Io e lui uguali? Sicuramente siamo simili nel modo d’intendere il calcio e probabilmente diversi da quasi tutti gli altri. Pensiamo che sia un pozzo senza fondo, un mondo da cui attingere in continuazione, attraverso la valorizzazione del particolare. Siamo maniacali nei dettagli e spesso questo ci fa essere vincenti. Nel suo caso di più, anche perché può sfruttare la qualità dei giocatori. I miei sono bravi, i suoi sono extraterrestri. Detto questo non so se siamo i migliori, è come dire se sono più belle le bionde o le more… E’ questione di gusti. Io dico sempre: avere queste idee non è un vanto, ma una caratteristica. Io e Sarri ci crediamo e le mettiamo a disposizione. Se piacciono e funzionano…»

Al Napoli manca solo una cosa per diventare grande…

«Quando giochi ogni tre giorni è difficile, non solo per le energie fisiche ma anche mentali. Le grandi squadre canalizzano le risorse. Il Napoli, forse, non è ancora troppo bravo in questo, ma ha giocatori straordinari, che attraverso le abilità tecniche superano qualsiasi difficoltà. Quanto a Sarri, è un grande maestro, è arrivato lì grazie a impegno, conoscenza, dedizione. E’ uno che del particolare ha fatto una ragione di vita. Il maggiore punto di contatto fra me e lui è la passione per il calcio. Pensiamo che l’organizzazione collettiva sia meglio di quella individuale».

 E’ consapevole che sabato non sarà facile, ma non vuole che attorno alla squadra si crei un clima di disfattismo.

«La nostra stagione sin qui è stata ottima. La sconfitta di Bologna è arrivata dopo la Juve, non abbiamo giocato bene. Nelle altre abbiamo fatto il nostro dovere, abbiamo perso alla fine con la Lazio, pareggiato col Cagliari, col Sassuolo non sarebbe stato uno scandalo fare un punto. Dobbiamo essere bravi a ritrovare la via maestra con la lucidità necessaria per riprendere il cammino. Resto convinto che questa squadra sia in grado di levarsi grandi soddisfazioni. Ad esempio, come l’anno scorso, mettere un squadrone come il Napoli in difficoltà».