Stadio nuovo o restyling? Il dilemma di De Laurentiis
Nessuno stadio virtuale, nessun vuoto sugli spalti. Il Maradona continua a essere il fortino del Napoli, con il pubblico azzurro che anche contro l’Inter ha risposto presente. Chi ha seguito la partita in TV, nella maggior parte dei casi, lo ha fatto a malincuore, dopo aver cercato invano un biglietto per il duello al vertice.
Come riportato da Marco Azzi su Repubblica Napoli, il problema è semplice: i posti disponibili erano pochi, e la maggior parte dei tifosi è rimasta a bocca asciutta. Con metà dei biglietti venduti in abbonamento, il Napoli ha già fatto registrare otto sold out stagionali, sfruttando una strategia intelligente al botteghino che garantisce il tutto esaurito anche per le gare meno attese.
La partita contro l’Inter ha segnato un nuovo record stagionale di presenze e incasso, con 55.000 spettatori e un guadagno di 2 milioni di euro, grazie anche al settore ospiti riempito al massimo della capienza. Un segnale chiaro: il Napoli ha un pubblico da grande squadra, ma resta il rammarico per il terzo anello chiuso, che con i suoi 20.000 posti in più avrebbe potuto ospitare ancora più tifosi.
Stadio nuovo o restyling? Il dilemma di De Laurentiis
Il tema dello stadio è sempre più centrale. Aurelio De Laurentiis ha già fatto sapere al sindaco Gaetano Manfredi di essere più propenso a costruire un nuovo impianto in periferia, piuttosto che ristrutturare il Maradona. Un’idea che potrebbe portare tra i 70 e i 100 milioni di euro di entrate in più a stagione, fondamentale per garantire un futuro stabile al club.
Tuttavia, del progetto concreto non c’è ancora traccia, e il Napoli continua a dover fare i conti con un impianto storico ma datato. Uno stadio di proprietà permetterebbe di evitare la necessità di autofinanziarsi con le plusvalenze, come accaduto con la cessione dolorosa di Kvaratskhelia, o con i proventi della Champions. Quest’anno, con l’esclusione dalle competizioni europee, i conti del club hanno risentito pesantemente della situazione.
Atmosfera da big match, ma con qualche disagio
Se il futuro dello stadio è un punto interrogativo, una certezza resta: l’atmosfera del Maradona nelle grandi partite è unica. La sciarpata dei 55.000 prima del fischio d’inizio ha regalato un colpo d’occhio spettacolare, e il sostegno del dodicesimo uomo è stato costante per tutti i 90 minuti.
L’impianto è stato blindato per motivi di ordine pubblico, con centinaia di agenti e steward mobilitati per evitare tensioni tra le tifoserie. I controlli sono stati rigorosi, anche all’esterno dello stadio, e il bilancio finale delle operazioni verrà stilato nelle prossime ore.
Non tutto, però, è andato alla perfezione: l’orario del match – sabato pomeriggio – ha creato diversi disagi, soprattutto sul fronte della viabilità. Anche questo è un problema da risolvere per migliorare l’esperienza dei tifosi.
Il Napoli ha bisogno di un impianto all’altezza della sua crescita, perché il Maradona pieno non è un’eccezione, ma la regola.
