Le Interviste

Schwoch: ‘Venezia di Zamparini nel mio cuore. Napoli è l’esperienza più grande della mia vita’

Stefan Schwoch ex attaccante di Venezia e Napoli parla della sfida di campionato tra i lagunari e gli uomini di Luciano Spalletti.

Venezia e Napoli, contro nella 24ª giornata di Serie A. Lagunari impegnati nella lotta salvezza, azzurri in piena zona Champions e con chances ancora vive di rientrare nella corsa Scudetto.

Il Napoli affronta il Venezia reduce dal poker rifilato alla Salernitana nel derby campano giocato prima della sosta, veneti invece che nell’ultimo turno di campionato sono caduti a San Siro per mano dell’Inter.

L’ex attaccante di Venezia e Napoli Stefan Schwoch ha parlato della sfida ai microfono di calciomercato.com:

Arrivasti nel 1997 a Venezia, ci racconti l’emozione della promozione in Serie A?
“Ho passato un anno e mezzo a Venezia, il primo bellissimo perché abbiamo vinto il campionato con un gruppo stupendo. Il presidente Zamparini, che purtroppo in questi giorni ci ha lasciato, voleva la Serie A, aveva speso tanto. Al primo tentativo con un gruppo straordinario ci siamo riusciti. Il secondo anno non mi sono goduto purtroppo la Serie A. Nel cuore porto il primo anno sia per i compagni che avevo che per i risultati ottenuti.”

In città, a Venezia, come ti sei trovato?
“Io Venezia l’ho vissuta pochissimo, noi abitavamo a Mestre. In un anno a Venezia sarò andato due volte. Avevamo allenamenti tutti i giorni ed eravamo concentrati sul campionato. Auguro a tutti di poterla visitare almeno una volta nella vita perché é una città bellissima”

Nel gennaio 1999 la chiamata del Napoli in Serie B. Le tue sensazioni?
“Ti dico la verità: all’inizio ero un pò dispiaciuto perché ero in Serie A e stare in massima serie era il mio sogno da bambino. Avrei voluto continuare con quello splendido gruppo. Ovviamente però Napoli é una città di un milione e mezzo di abitanti, con uno stadio da 80000 spettatori, é una realtà diversa. E’ una metropoli. Giocare a Napoli é come giocare per Inter, Milan o Juve. La ti senti un calciatore importantissimo perché quando giochi davanti a 80000 persone é diverso.”

L’avventura a Napoli come la valuti? In città sei ancora amatissimo…
“Forse la più bella che io abbia mai fatto da calciatore tranne nel finale. Anche lì abbiamo vinto il campionato e tornavamo in Serie A dopo due anni. C’erano voglia e aspettative e tutti eravamo contentissimi. Il secondo anno é stato speciale, facemmo benissimo.”

Un pronostico: Il Venezia si salva e il Napoli vince lo scudetto?
“Sono situazioni complicate. Il Napoli, é un pò difficile. Se l’Inter vince il recupero con il Bologna va a più sette e il Napoli ha perso punti importanti contro Empoli e Spezia. Il Venezia ci credo e spero che ce la faccia, sia perché ci ho giocato sia perché l’allenatore é un mio grande amico. Sarebbe comunque un miracolo, da neopromossa. Il Venezia gioca un certo tipo di calcio, con un’identità ben precisa. Per mentalità spero raggiunga questa salvezza.”

Per chi farai il tifo domenica?
“Difficile dire per chi farò il tifo. Spero che entrambe raggiungano i propri obiettivi al termine della stagione”

Una parola per il presidente Maurizio Zamparini che ci ha lasciato in settimana e una per Gianni Di Marzio, direttore del Venezia. Due persone importanti per la promozione che otteneste.  
Zamparini era una persona estremamente di parola. Le promesse che faceva, manteneva. Mi é dispiaciuto tantissimo leggere sul giornale che ci ha lasciato subito dopo Gianni Di Marzio. Mi é dispiaciuto tantissimo per entrambi al quale ero molto legato.”