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NICCHI FURIOSO: " TAVECCHIO APPOGGIA LOTITO, SE QUALCUNO HA NOSTALGIA DI CALCIOPOLI…."

«Il sorteggio non lo faremo mai. Questo è sicuro: spero che il messaggio arrivi forte e chiaro».

Marcello Nicchi, il presidente degli arbitri, sobbalza dal divano alle sette e mezza di sera. Sta guardando Parma-Chievo in tv e in particolare la direzione di Rocchi. La giornata è trascorsa tranquilla e la sortita di Claudio Lotito («Adesso basta, voglio il sorteggio. È una richiesta  che faccio a nome di molti presidenti di Seria A») quasi dimenticata. Poi le cose cambiano. Le agenzie battono una dichiarazione di Carlo Tavecchio, numero uno della Federcalcio, a Radio Sportiva. Questa: «La Figc non può non difendere l’Aia che è nostro baluardo spero di onestà. Tutto il resto rientra nella sfera degli interessi dei club.

E noi rispettiamo anche i club perché rappresentano le nostre risorse, ma dobbiamo stare attenti a non confondere le regole con le situazioni. Quella del sorteggio sarà una questione che porteremo nelle sedi opportune». Il livello si alza: al campanello suonato dal patron della Lazio (ma anche consigliere federale) c’è sopra il nome della Federcalcio. E la porta si apre. Parma-Chievo ora può attendere: Nicchi ascolta la prima parte della dichiarazione di Tavecchio, osserva in modo caustico «Bene, bene, dopo mesi di silenzio il presidente si ricorda di difendere gli arbitri. Meglio tardi che mai…». Poi arriva il «secondo tempo» e la chiusa sul sorteggio.

«Nicchi: Questa è la conferma che avevamo fatto bene a votare per Albertini in Figc  » 

Insomma, siete contrari al sorteggio?
«Non lo faremo mai. Abbiamo piena fiducia negli arbitri e nei nostri allenatori. Forse qualcuno ha la memoria corta e si è dimenticato che cosa è accaduto negli anni scorsi con sorteggi e griglie (il riferimento è a Calciopoli, ndr). Se qualcuno ha nostalgia del passato, mi dispiace per lui. Noi guardiamo avanti».
Le designazioni sono una garanzia di trasparenza?
«Certo, ci assumiamo le nostre responsabilità. Chi le fa deve valutare cento fattori e individuare l’arbitro giusto per quella partita. Poi si può anche sbagliare, come capita a un tecnico con i giocatori.Ecco, mi è venuta un’idea: siamo disponibili a fare il sorteggio, ma a una condizione».

Quale?
«La Lega di A impone ai club il sorteggio degli undici da mandare in campo… È una battuta, ma fa capire bene perché quella richiesta è irricevibile. Mi sorprende che la Federcalcio faccia da sponda a una cosa simile. Anzi, non mi meraviglia… ».

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