Calcio Napoli

Napoli, Kvaratskhelia picchiato dai calciatori della Cremonese: ha sopportato assurde

Kvaratskhelia picchiato dai calciatori della Cremonese. La squadra di Alvini ha interpretato il compito con troppo furore agonistico.

Contro la  Cremonese Khvicha Kvaratskhelia ha compreso sulla propria pelle cosa significa quando all’estero ti spiegano che la Serie A italiana è un campionato difficile. Molto tattico e caratterizzato dall’interpretazione della fase difensiva che può essere asfissiante, senza quartiere come insegnava la vecchia scuola del ‘catenaccio’.

Il georgiano rientra nel suggerimento che il paròn Rocco dava ai suoi calciatori: colpire tutto ciò che si muove a pelo d’erba, meglio se è la palla. Qualunque cosa, pur di non lasciar ragionare né passare il ‘nemico’.

Kvaratskhelia è stato il bersaglio dei calciatori della Cremonese

Su un campo che fa tornare gli anni Ottanta. La squadra di Alvini ha interpretato il compito con troppo furore agonistico. Spintoni. Mani addosso, “sui fianchi” dirà Luciano Spalletti in conferenza stampa. Calci e calcetti. Contrasti senza troppi complimenti, alcuni per la foga del gioco e altri che sembravano studiati a tavolino per intimorire. Fargli capire l’aria che tira. Provocazioni per innervosire l’avversario. Trucchi a palla lontana, quando l’arbitro non vede e l’attenzione dei collaboratori è distratta dallo sviluppo dell’azione.

Kvaratskhelia ha subito, incassato ma ha reagito con carattere: è lui ad aver procurato il rigore del momentaneo vantaggio, è lui a servire a Lozano la palla dell’1-3. C’è sempre il suo zampino, anche in una domenica che poteva rappresentare una trappola per i partenopei, col rischio di caderci a cavallo tra uno sforzo di Champions e l’altro.

Se gioca Khvicha Kvaratskhelia non si perde: Spunta un dato curioso

A chi avanza sospetti sulla generosità del rigore concesso al Napoli arriva diretta la replica di Spalletti. “Mezzo rigore su Kvara? Per come lo abbiamo visto dalla panchina, è rigore netto. Se si vuole andare a fare questo giochino qui e portare il discorso verso una certa direzione allora vi faccio vedere lo stinco del calciatore“.

Nella riflessione sul trattamento speciale riservato a Kvaratskhelia Spalletti fa riferimento anche a comportamenti poco ortodossi, al limite del regolamento.

“A Kvaratskhelia sono state messe le mani addosso per tutta la partita. Mi ha detto anche di aver ricevuto qualche comportamento che non si fa. Poi la partita è scorsa su dei binari corretti. All’inizio c’erano delle continue perdite di tempo, situazioni che il calcio moderno ha superato”.

Ormai su di lui raddoppieranno in tanti, ma ha dimostrato che appena gli va può raggiungere la gioia del dribbling liberandosi degli uomini che gli respirano sul collo e gli tolgono il pallone. Se vuole, sa come nasconderglielo. Appena decide esce dall’intruglio delle tenebre e se ne va in porta o ci manda gli altri. È in queste partite che si vede il fuoriclasse.