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Napoli, svelata la data della vittoria del terzo scudetto

Napoli, rivelata la data della vittoria del terzo scudetto. L’annuncio  del professore di Statistica che ha fa tremare le rivali.

Il Napoli potrebbe vincere lo scudetto alla 32esima giornata, durante il derby con la Salernitana al Maradona il 30 aprile. Questo è il risultato di uno studio statistico condotto dal professor Giancarlo Ragozini, ordinario di statistica sociale della Federico II, dipartimento di Scienze politiche, insieme ai suoi collaboratori, tutti tifosi del Napoli. Il grafico elaborato ha preso in considerazione l’andamento delle squadre fino alla 22esima giornata e ha proiettato il trend in avanti, utilizzando diversi scenari.

Il professor Ragozini ha affermato che se il Napoli dovesse continuare a guadagnare punti e l’Inter continuasse a rimanere a 15 punti di distanza, lo scudetto sarebbe vinto alla 32esima giornata.
Come tifoso del Napoli, il professor Ragozini sta vivendo con entusiasmo questa stagione, anche se resta scaramantico. Ha sottolineato che nonostante alcune variabili che avrebbero potuto indirizzare lo scudetto altrove, come i gironi di Champions e gli infortuni, il Napoli ha dimostrato di saper vincere e ha accumulato un vantaggio difficile da colmare per gli avversari.
Il professor Ragozini è diventato un tifoso del Napoli grazie a suo figlio, e ora è un tifoso sfegatato. Queste le sue parole ai microfoni del giornalista Donato Martucci per il Corriere del Mezzogiorno.

“Ecco la data esatta in cui il Napoli festeggerà  il terzo scudetto”. La previsione del professore di statistica

Professor Ragozini, quali sono i parametri che avete preso in considerazione?
«Semplicemente e senza modelli complicati abbiamo tenuto in considerazione l’andamento delle squadre sino alla 22esima giornata e con una piccola simulazione di serie storica abbiamo analizzato il trend e lo abbiamo proiettato in avanti, utilizzando diversi scenari».

Quali?
«Immaginiamo che le squadre si comportino come in questo momento e quindi che il Napoli continui a macinare punti e l’Inter arranchi e resti alla distanza di 15 lunghezze. La matematica certezza dello scudetto arriverebbe alla trentaduesima giornata con il derby con la Salernitana al Maradona, il 30 aprile».

Altre variabili?
«Noi teniamo sempre come riferimento l’Inter al secondo posto, ma sappiamo che le cose possono cambiare. Se i nerazzurri dovessero trovare una continuità di risultati come gli azzurri che invece rallentano ed hanno il trend del Torino, si deciderebbe tutto intorno alla 34esima con Napoli-Fiorentina del 7 maggio o alla 35esima giornata con Monza-Napoli. Poi c’è la media inglese…».

Quindi?
«Se il Napoli dovesse pareggiare le partite fuori casa e vincere quelle in casa, anche qui si arriverebbe ad avere l’aritmetica certezza intorno alla 34esima giornata, senza però analizzare l’andamento delle squadre inseguitrici».

La scaramanzia

Dopo i numeri, restano le speranze e le attese del tifoso. Lei come sta vivendo questa stagione?
«A parte i dati statistici, c’è solo da aspettare e godersi questi momenti. C’erano delle variabili che avrebbero potuto indirizzare lo scudetto altrove, ovvero i gironi di Champions, lo stop dovuto ai mondiali e le gare di Coppa Italia. E non dimentichiamo anche gli infortuni di Osimhen e Kvaratskhelia. Il Napoli ha dimostrato di saper vincere nonostante alcuni problemi: le prestazioni sono state lineari e i ragazzi di Spalletti hanno accumulato un vantaggio incredibile, difficilmente colmabile dagli avversari».

Cosa la fa essere così sicuro?
«Da buon napoletano sono scaramantico, ma sono abituato a vedere anche i numeri. Quando i bookmaker danno la vittoria dello scudetto a 1,05, addirittura a 1,03, significa che nessuno crede a una rimonta degli avversari e che il traguardo sia ormai vicino. Un successo meritato e senza nessuna ombra».

Come si è avvicinato al Napoli?
«Grazie a mio figlio Alessandro, grande appassionato di calcio sin da piccolo e poi anche io andando allo stadio sono diventato un tifoso sfegatato. Noi siamo di Napoli ma viviamo a Caserta, dove ci sono molti tifosi juventini, diciamo che ho indirizzato mio figlio verso l’azzurro: anche in questo caso le variabili erano tante (ride, ndr) ma siamo riusciti a far tornare tutto su binari più consoni».

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