Napoli, Conte fa i conti: tra scudetto e infortuni l’ultima volata è tutta in apnea

Buongiorno, Juan Jesus e Lobotka out. Neres rientra ma non al top. Il tecnico azzurro costretto a resistere con un organico ridotto
Con i segni sulla pelle e i denti stretti, il Napoli di Antonio Conte si avvicina alle ultime due giornate di campionato da capolista, ma con un organico in affanno. La squadra azzurra è in vetta con 78 punti, un primato che – come ricorda Raffaele Auriemma su Tuttosport – nessun’altra squadra aveva raggiunto negli ultimi dieci anni a questo punto della stagione con un bottino così “basso”. Ma oggi Conte non fa calcoli: tira dritto, “in apnea”, verso lo scudetto.
Difesa da inventare: out Buongiorno e Juan Jesus
L’ex Torino Alessandro Buongiorno è ancora out per una lesione muscolare all’adduttore: salterà anche il match contro il Parma. Conte aveva trovato una buona alternativa in Juan Jesus, ma anche il brasiliano si è fermato, colpito da un infortunio al muscolo semimembranoso della coscia destra. Risultato: in difesa toccherà ancora a Olivera reinventarsi centrale.
Non è un caso: Rafa Marin, centrale puro, ha giocato titolare una sola volta in stagione. Un dato che dice molto sulla fiducia (o mancanza di) riposta da Conte.
Lobotka ko, Gilmour in regia
Il forfait più pesante è però quello di Stanislav Lobotka, uscito dopo appena 13’ contro il Genoa per un nuovo infortunio alla caviglia. Lo slovacco aveva stretto i denti per esserci, ma è stato costretto a fermarsi ancora. Toccherà a Gilmour, elemento di qualità ma non con la stessa leadership tattica.
Neres torna, ma con cautela
L’unica vera buona notizia è il ritorno tra i convocati di David Neres, reduce da una doppia assenza per problemi al soleo e ai flessori. Contro il Genoa ha fatto un fugace ritorno negli ultimi minuti, e domenica sarà in panchina, pronto eventualmente a subentrare a gara in corso.
Conte non vuole forzarlo, specialmente dopo la perdita di Lobotka. Il rischio è troppo alto in una fase dove la lucidità e la gestione fisica faranno la differenza.
Nonostante le assenze e il logorio, il Napoli è ancora lì, a un passo dallo scudetto. Ma per tagliare il traguardo, serviranno muscoli, nervi saldi e soprattutto gol. La volata è lanciata, e il destino è tutto nelle mani (e nei piedi) degli uomini di Conte.