Lecce-Napoli: le probabili formazioni
Quattro giornate al traguardo, e nulla è deciso. Anzi: tutto si complica, tutto si esalta. Il duello tra Napoli e Inter è diventato un perfetto racconto di suspense, dove – come scrive Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport – nemmeno gli allenatori sembrano poterne più dell’incertezza, ma gli appassionati restano incollati come davanti a un thriller.
Dal +3 Inter al +3 Napoli, tutto in otto giorni. Un ribaltamento da set tennistico: 6-0. Ma ora è cominciato il secondo, e Antonio Conte è chiamato a “mantenere il servizio”.
Il sabato del villaggio scudetto
Oggi sarà il Napoli a inaugurare la giornata, giocando alle 18 al Via del Mare contro un Lecce disperato: quartultimo, a +2 su Empoli e Venezia. Una città intera giocherà anche per onorare Graziano Fiorita, lo storico fisioterapista salentino scomparso il 24 aprile. Senza Buongiorno e Neres, ma con la fame di chi sa che ogni errore può essere fatale, il Napoli cerca almeno un punto per difendere il margine sull’Inter.
Conte non guarda in faccia nessuno, ma anche lui sa che questa è l’ultima salita ripida prima di tre tappe meno proibitive: Genoa in casa, Parma fuori, Cagliari di nuovo al Maradona. Tre squadre tranquille, a differenza del Lecce.
Fattore-B come Barça
Alle 20:45 toccherà all’Inter contro il Verona, sapendo già il risultato del Napoli. Questo può trasformarsi in carica extra o in macigno psicologico. E il vero nodo, come scrive Mandarini, è il fattore-B, ovvero Barcellona.
Martedì c’è il ritorno della semifinale di Champions e la testa – e le gambe – sono inevitabilmente condizionate. Soprattutto dopo lo sforzo titanico del Montjuic, dove Yamal e i “niños de oro” hanno messo a dura prova la banda Inzaghi. L’Inter ha risposto con orgoglio e qualità, ma oggi è senza Lautaro, Pavard e Calhanoglu, con Dimarco acciaccato e Inzaghi squalificato.
Il tecnico cambierà tra 7 e 9 giocatori rispetto al match europeo. Una necessità, ma anche un segnale: l’Inter vuole provarci fino alla fine, su entrambi i fronti. Dopo Verona, la volata sarà Torino, Lazio e Como. Proprio la Lazio – l’ex di Simone – è l’unica ad avere ancora motivazioni di classifica.
Il calendario come maestro di suspense
Lecce-Napoli alle 18. Inter-Verona alle 20:45. Due mondi, due stili, un solo obiettivo. Come dice Conte: «Non è la giornata più importante del campionato, ma è una giornata importante». E chissà se il calendario è stato un genio del male o della tensione narrativa.
Una cosa è certa: il finale di stagione è un viaggio ad alta quota. Dove basta un passo falso per precipitare. E chi sbaglia, stavolta, non ha il tempo per rimediare.
