Primo PianoSerie A

Juventini fuori di testa, in realtà è tornato dietro quel che fanno da sempre!

Il karma al Bernabeu che decreta un’altra uscita di scena dei bianconeri. Juventini fuori di testa per le lacrime di Buffon. Il salamelecco della stampa, la critica di Del Piero e la verità sul rigore decretato dall’arbitro Oliver.

L’USCITA DI SCENA DEI BIANCONERI

Il sito web ilrumoredeinemici.it dedica un editoriale alla Juventus. Ecco cosa scrivono i colleghi:

Che serata al Bernabeu ma anche nelle case di tanti appassionati di calcio. La Juventus è stata davvero strepitosa, ha rimontato lo 0-3 dell’andata ma alla fine si è dovuta inchinare al rigore calciato da Cristiano Ronaldo al 97′ che ha permesso al Real Madrid di raggiungere la semifinale di Champions League. Altra uscita di scena dei bianconeri, che a lungo hanno cullato il sogno di realizzare un’impresa pari a quella della Roma il giorno prima.

JUVENTINI FUORI DI TESTA

Quando l’arbitro inglese Oliver assegna il rigore decisivo è successo di tutto: accerchiamento alla vecchia maniera del direttore di gara da parte dei giocatori juventini ed espulsione di Buffon che chiaramente dice cose troppo gravi per restare in campo. In panchina e in tribuna la rappresentanza juventina sbraita, protesta, va fuori di testa. Un pandemonio, fino al gol che chiude la partita e il discorso qualificazione ma che mette solo in stand-by il caos. Il giornalista Mino Taveri mostra ai tifosi del Real Madrid una banconota da 50 euro e viene allontanato dalla tribuna stampa. Nedved e Agnelli si presentano in campo inveendo. I giocatori bianconeri continuano a protestare. Chiellini fa il gesto dei soldi a Varane sostenendo che avessero comprato la partita.

LE LACRIME DI BUFFON

Poi la mixed zone, con parole ingiustificabili di Buffon che si arrampica platealmente sugli specchi sostenendo che l’arbitro ha la spazzatura nel cuore perché non ha mostrato la sensibilità necessaria per non fischiare quel rigore e per non espellerlo. Tocca poi ad Agnelli, che anche in modo garbato fa capire che il ruolo di designatore UEFA di Collina andrebbe rivalutato.

URLARE AL COMPLOTTO

Per inciso: il rigore al 92′ e spicci fa male, ma nella fattispecie c’è e andava fischiato. La domanda da porsi è: come mai dopo una partita praticamente perfetta Vazquez è solo davanti a Buffon dopo una banale sponda di CR7? Dov’era Benatia? Urlare al complotto per l’assegnazione di un penalty e non fare una riflessione sull’errore assurdo a pochi secondi dal fischio finale è da perdenti, da gente che invece di assumersi le proprie responsabilità grida al complotto.

https://www.youtube.com/watch?v=Ea4G9USp2YY

L’ARBITRO OLIVER

Poi, altra domanda: perché Oliver, come sottolinea Buffon, avrebbe dovuto considerare quello che è successo all’andata? Perché avrebbe mancato di sensibilità? Forse doveva ignorare il fallo solo perché arrivato allo scadere e ingiusto nei confronti della Juventus? Ma stiamo scherzando?

QUANDO LA JUVE SCHERNI’ IL MILAN

Alzi la mano chi non ricorda, per esempio, il rigore concesso la scorsa stagione ai bianconeri contro il Milan per un dubbio mani di De Sciglio e ben oltre il tempo di recupero concesso. La Juventus prese e portò a casa, schernendo i milanisti che protestavano (Donnarumma su tutti). All’epoca era tutto regolare, l’arbitro non fu insensibile? E perché ieri sarebbe dovuta andare diversamente? Perché Oliver non avrebbe dovuto espellere Buffon visto che era probabilmente la sua ultima partita in Champions League? In questi casi il regolamento non vale, può offendere serenamente? Si tenga queste rimostranze per la partita d’addio al calcio, lì non rischierà di trovarsi contro un arbitro insensibile. Era un quarto di finale di Champions, contava il regolamento e Benatia aveva commesso fallo. Stop. Inoltre, lezioni morali da chi in passato non ha mai brillato per correttezza (storiche le sue frasi sul ‘meglio due feriti che un morto’ o ‘se avessi visto il gol di Muntari non lo avrei detto all’arbitro’) anche no.

I SALAMELECCHI DELLA STAMPA

Nel carosello di ieri, che si è prolungato anche oggi sui quotidiani, non manca il classico salamelecco dei nostri organi di informazione. A Premium un inno alla persecuzione: Cesari nega che ci sia il rigore, in studio solo pacche sulle spalle e solidarietà contro chi sostiene di aver subito un furto e comune accordo sul fatto che la Juventus sia stata derubata, alla faccia del regolamento. Sui giornali di oggi la coda prosegue, con una moviola che lascia il tempo che trova e nessuna stigmatizzazione alle gravi affermazioni nel post-partita di Buffon, come se gli debba essere perdonato tutto solo perché è lui. Incredibile che contemporaneamente a Sky proprio una bandiera juventina come Alex Del Piero abbia il coraggio di criticare l’ex compagno di squadra per aver p… fuori dal vaso.

IL KARMA DEL BERNABEU

Davvero doloroso vedere che in Europa non è come in Italia, dove c’è il Var ma viene usato all’occorrenza, dove ci sono avversari che si scansano e dove gli organi di informazione ti lisciano il pelo dalla mattina alla sera. Per fortuna, oltre il confine la musica cambia e il castello di illusioni costruito a uso e consumo della tifoseria miope e influenzabile viene spazzato via in un amen. Per poi trovare i colpevoli e gridare allo scandalo, cosa che avviene spesso in Italia ma per chi incrocia i bianconeri. Con conseguente stigmatizzazione e presa per i fondelli. Fa male, vero? Fa male l’esecuzione del karma? Tutto torna indietro, prima o poi. Ma ormai a Torino dovrebbero avere la cultura della sconfitta, vero John Elkann? Intanto, forza Roma che almeno tiene alto a livello internazionale l’onore dell’Italia che l’altra squadra macchia indelebilmente con sceneggiate da bassifondi morali. Stavolta la scusa del ranking possono pure risparmiarsela. Perché se i cani restano cani e i leoni restano leoni, i primi vanno avanti in Champions e gli altri escono sempre sul più bello.

Chiudi

Benvenuto su napolipiu.com

Consenti gli annunci sul nostro sito Sembra che tu stia utilizzando un blocco degli annunci. Ci basiamo sulla pubblicità per finanziare il nostro sito.