Il presidente azzurro si conferma maestro della sostenibilità finanziaria nel calcio italiano
Dal patrimonio umano al capitale finanziario: la storia dell’Inter ha subito una trasformazione radicale. Dopo le epoche di Moratti, Fraizzoli e Pellegrini, il club nerazzurro è ora nelle mani di Oaktree Capital Management, colosso americano che gestisce un patrimonio di 192 miliardi di dollari.
Due modelli di gestione a confronto
De Laurentiis e il Napoli hanno una filosofia chiara: si spende quanto si incassa. L’Inter di Marotta, invece, naviga spesso oltre le proprie possibilità finanziarie. I numeri parlano chiaro: mentre i nerazzurri festeggiano per aver ridotto le perdite a 36 milioni, il club azzurro si avvia verso un nuovo utile record, stimato intorno ai 60 milioni di euro.
La forza del modello Napoli
La gestione De Laurentiis brilla per efficienza:
- Patrimonio netto positivo
- Posizione finanziaria netta solida
- Investimenti estivi (150 milioni) finanziati con liquidità propria
- Tommaso Bianchini gestisce marketing e sponsorizzazioni internazionali
- Valentina De Laurentiis guida l’autoproduzione delle maglie, caso unico in Italia
Il peso degli stipendi
Il divario gestionale si riflette anche sul monte ingaggi:
- Napoli: 85 milioni (quinto in Serie A)
- Inter: 142 milioni
L’evoluzione dell’Inter
Il club nerazzurro ha mostrato miglioramenti nell’ultimo bilancio:
- Ricavi aumentati di 48 milioni (totale 473)
- Perdite ridotte di 50 milioni
- Partnership con RedBird (Milan) per il nuovo stadio
Mentre Oaktree è subentrata per un debito non pagato di 395 milioni dalla famiglia Zhang, De Laurentiis continua a dimostrare come si possa competere ai massimi livelli mantenendo i conti in ordine. La sfida Inter-Napoli non si gioca solo sul campo, ma rappresenta due visioni opposte del calcio moderno.
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