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Cdm: Il silenzio dei colpevoli. Il silenzio stampa non porta bene al Napoli

Il silenzio dei colpevoli . Allenatore e squadra sono costretti al silenzio da De Laurentiis dopo la notte di Madrid. La storia recente dimostra che non sempre il silenzio paga.

Di Donato Martucci CdM

Il silenzio dei colpevoli

CASTEL VOLTURNO-Il Napoli cerca di spegnere la polveriera delle polemiche e annuncia il silenzio stampa ad oltranza dopo le dichiarazioni di De Laurentiis che avevano messo in discussione la gestione della rosa di Sarri.

Niente conferenza del tecnico oggi alla vigilia della gara con il Chievo e bocche chiuse anche ai tesserati dopo la sfida al Bentegodi di Verona. Non è una novità visto che dopo il pareggio di Palermo, il Napoli non profferì parola in vista della sfida di Bologna. È una prassi, ma ora è diventato un obbligo.

I tifosi sono per la maggior parte con Sarri e anche la squadra, almeno dalle dichiarazioni, si è stretta attorno al tecnico che preferisce concentrarsi sul campo, anche se è rimasto toccato dalla vicenda. La città non si aspettava un’uscita del genere dal presidente dopo la sconfitta contro il Real Madrid e soprattutto al termine di un ciclo di gare con quattro mesi di imbattibilità. Ora bisognerà capire come la squadra reagirà contro il Chievo, crocevia importante della stagione.

IL SILENZIO STAMPA NON PAGA

Tra il Napoli e il silenzio stampa è sempre stato un amore a prima vista. Non è la prima volta e non sarà l’ultima per la società di De Laurentiis che sa come comunicare, ma alle volte sembra dimenticarlo. La vicenda Higuain ha tenuto tutti muti da metà ritiro fino alla prima di campionato. Lo scorso anno arrivò invece lo stop alle interviste dopo la sconfitta di Udine che eliminò ogni speranza di scudetto.

Tutti zitti per oltre un mese, fino alla vigilia della sfida di Torino. Il Napoli raccolse solo tre vittorie e due sconfitte.

Nel 2015 con Rafa Benitez il silenzio è durato per due mesi con 6 vittorie, 3 pari e quattro ko, dalla sconfitta di Roma fino alla ultima gara con la Lazio e il tecnico spagnolo ormai ai saluti. Solo in Europa League, con l’obbligo imposto dall’Uefa, i tifosi ebbero l’occasione di ascoltare i propri beniamini.

Non sempre quindi il silenzio paga in termini di concentrazione e risultati, anzi. Una strategia comunicativa che le altre società, soprattutto le big, non seguono nelle sconfitte, inviando giocatori a parlare e quindi conquistare spazi tra i media, magari mettendo in gioco i leader dello spogliatoio.

SFRUTTARE LE POLEMICHE

Le polemiche però non vengono da sole e qualcuno si fa spazio nella querelle presidente-allenatore. Ieri è toccato al procuratore di Allan, Claudio Vagheggi, scontento per l’impiego del suo assistito, che non gioca 90’ ormai da novembre (il brasiliano però ha giocato da titolare 16 volte su 31 gare tra campionato e Champions).

Prima era toccato al procuratore di Giaccherini, prima ancora agli agenti di Gabbiadini ed El Kaddouri. Si ha l’impressione che le dichiarazioni di De Laurentiis abbiano indotto tutti a uscire allo scoperto e nel fuoco incrociato ci sarebbe Sarri il cattivo, quello intransigente e integralista che però ha il conforto dei tifosi e della squadra.

De Laurentiis è volato negli States, Sarri è al lavoro a Castel Volturno. Si attendono risvolti e chiarimenti anche perché la stagione ormai entra nel vivo e il rischio di trovarsi a mani vuote è concreto.

 

credits:foto Saso Art

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