Gazzetta dello Sport: “Napoli, Hojlund conquista la città: Conte ha trovato il suo nove”
Ambientarsi a Napoli non è mai semplice. Pressione, passione e ambizione trasformano ogni arrivo in una vera prova di maturità. Come scrive Vincenzo D’Angelo sulla Gazzetta dello Sport, indossare la maglia azzurra significa rappresentare un popolo intero, un concetto che Romelu Lukaku aveva sintetizzato perfettamente pochi mesi dopo il suo sbarco in Campania.
Chissà cosa avrà pensato Rasmus Hojlund quando, in poche ore, si è ritrovato immerso in una dimensione totalmente nuova. Non tanto per il blasone del club, visto il passato al Manchester United, quanto per l’impatto emotivo di una città come Napoli. Secondo quanto racconta Vincenzo D’Angelo sulla Gazzetta dello Sport, il danese rimase quasi scioccato dall’affetto travolgente dei tifosi già a Roma, durante le visite mediche.
Oggi, a distanza di quasi quattro mesi, il bilancio parla chiaro: sei gol stagionali, una doppietta in Champions e soprattutto la doppietta contro la Juventus che lo ha definitivamente consacrato. Hojlund è già un idolo e la sua crescita nel sistema di Conte ha cancellato il peso dell’assenza di Lukaku. Un’evoluzione rapida, come sottolinea ancora Vincenzo D’Angelo sulla Gazzetta dello Sport, favorita da una predisposizione naturale al lavoro e al sacrificio, principi cardine del metodo contiano.
Arrivato a Napoli dopo due stagioni complicate in Inghilterra, Hojlund aveva bisogno di riscatto. Il Manchester United lo aveva pagato 75 milioni più bonus, ma i numeri dell’ultima Premier – appena quattro gol – hanno spinto il club a lasciarlo partire. Il Napoli ha colto l’occasione e il danese ha risposto subito: gol all’esordio a Firenze dopo 14 minuti, record di velocità per un centravanti al debutto in azzurro. Poi l’infortunio di De Bruyne ha cambiato l’assetto offensivo e Hojlund ha dovuto reinventarsi, trasformandosi da punta verticale a riferimento totale per la manovra. Un passaggio chiave raccontato da Vincenzo D’Angelo della Gazzetta dello Sport.
In pochi mesi Conte ha modellato un grande prospetto in un potenziale fuoriclasse. «Sta a me farlo diventare un crack», aveva dichiarato il tecnico dopo la doppietta in Champions contro lo Sporting. E le prestazioni contro Atalanta, Roma e Juventus hanno confermato che Hojlund è pronto al salto definitivo: fisicità, fame, progressione e istinto da vero numero nove. Lukaku può recuperare senza fretta, perché il Napoli, lì davanti, si sente già protetto. E l’idea di avere due giganti offensivi apre nuovi scenari tattici per Conte, come evidenzia Vincenzo D’Angelo sulla Gazzetta dello Sport.
Intanto Hojlund guarda avanti. La Supercoppa rappresenta la prima occasione per regalare un trofeo e “sdebitarsi” con Conte e Manna, i primi a credere in lui dopo l’infortunio di Lukaku. E anche un modo per convincere De Laurentiis che i 45 milioni del riscatto saranno un investimento destinato a rivelarsi un affare. Rasmus cresce partita dopo partita, con la personalità di un veterano e la fame di chi non conosce limiti.
