Il presidente del Napoli si conferma leader della protesta contro i vertici del calcio italiano
Aurelio De Laurentiis colpisce ancora. Il presidente del Napoli, fedele al suo stile battagliero, si è posto come leader dell’opposizione nell’assemblea straordinaria FIGC, dove la Serie A ha fatto muro contro la riforma voluta da Gabriele Gravina.
PUNTI CHIAVE
- Riforma FIGC approvata con 461,69 voti su 516
- Serie A compatta: 8 voti contrari, 12 astenuti
- De Laurentiis e Lotito guidano la protesta
- Ricorso già depositato dalla Lega Serie A
- Prossima assemblea: 18 novembre
- Tutte le proposte della Serie A bocciate
La battaglia per il potere nel calcio italiano
L’assemblea straordinaria FIGC segna un punto di rottura storico nel calcio italiano, con Aurelio De Laurentiis protagonista assoluto della protesta contro le modifiche allo statuto federale. La proposta del presidente Gabriele Gravina è passata con 461,69 voti su 516, ma la Serie A ha mandato un messaggio inequivocabile: nessun club ha votato a favore.
I numeri parlano chiaro: 8 voti contrari e 12 astenuti dalla massima serie, in una dimostrazione di compattezza senza precedenti. Come conferma il presidente di Lega Lorenzo Casini: “C’è stata compattezza perché nessun club ha votato a favore. Le società erano state lasciate libere di astenersi, l’importante era mantenere una posizione non a favore”.
Cosa prevede la riforma Gravina
Il presidente federale aveva presentato la sua proposta come una svolta per modernizzare il sistema: “Vogliamo un sistema più funzionale e moderno e nella ricerca di un nuovo equilibrio ci siamo concentrati nel riconoscere l’autonomia organizzativa a tutte le Leghe e quella gestionale all’AIA, il diritto d’intesa alla Lega di A e una ridistribuzione di pesi elettorali”.
Ma la Serie A non ci sta. Tutte le proposte di modifica avanzate dalla Lega sono state dichiarate inammissibili, in quanto superate dall’approvazione delle modifiche proposte dal presidente federale. Una decisione che ha scatenato la dura reazione dei club.
De Laurentiis e Lotito: asse Napoli-Lazio contro Gravina
L’immagine più emblematica della giornata è quella di De Laurentiis e Lotito che lasciano insieme l’assemblea, con il presidente della Lazio che mette una mano sulla spalla del patron azzurro quasi ad abbracciarlo. Un gesto che simboleggia l’unità della massima serie in questa battaglia.
Le conseguenze per il calcio italiano
La riforma rischia di alterare gli equilibri di potere nel calcio italiano. Lorenzo Casini non nasconde la delusione: “Speriamo sia solo l’inizio di un nuovo percorso con la Serie A che conta un po’ di più, ma non è abbastanza. Si tratta di un’occasione mancata perché con le proposte migliorative della Lega si sarebbe raggiunto un maggiore equilibrio”.
Il peso della Serie A nella FIGC
Il nodo centrale della questione riguarda il peso specifico della Serie A all’interno della Federazione. La massima serie, pur generando la maggior parte delle risorse del calcio italiano, si trova spesso in minoranza nelle decisioni cruciali. Una situazione che De Laurentiis ha più volte contestato negli ultimi anni.
I prossimi scenari
La battaglia non è finita. La Lega Serie A ha già depositato un ricorso in via cautelativa. Il 18 novembre i club si riuniranno in assemblea per decidere i prossimi passi. Come precisa Casini: “Intanto è stato depositato, poi faremo in assemblea il punto per i prossimi passi”.
L’impatto sul Napoli e sugli altri club
Per il Napoli di De Laurentiis, come per gli altri club di Serie A, la riforma potrebbe avere conseguenze significative sulla governance del calcio italiano. La redistribuzione dei pesi elettorali e il nuovo assetto organizzativo rischiano di ridurre ulteriormente l’influenza dei grandi club nelle decisioni federali.
Il ruolo di De Laurentiis
Non è la prima volta che il presidente del Napoli si pone come punto di riferimento nella battaglia per i diritti della Serie A. La sua opposizione alla riforma Gravina si inserisce in un più ampio contesto di contrasto alle politiche federali, dalla questione dei diritti TV alla gestione del calendario.
Le prossime tappe della riforma
- 18 novembre: assemblea della Lega Serie A
- Valutazione del ricorso presentato
- Possibili ulteriori azioni legali
- Negoziati con la FIGC
L’approvazione della riforma segna solo l’inizio di una battaglia che potrebbe ridisegnare gli equilibri del calcio italiano. Con De Laurentiis in prima linea, la Serie A si prepara a dare battaglia per difendere i propri interessi.
Domande Frequenti sulla Riforma FIGC
D: Cosa cambia concretamente con la riforma Gravina? R: La riforma prevede una nuova distribuzione dei pesi elettorali, garantisce l’autonomia organizzativa alle Leghe e quella gestionale all’AIA, oltre al diritto d’intesa alla Serie A.
D: Perché la Serie A si è opposta compatta? R: I club di Serie A ritengono che la riforma non riconosca adeguatamente il peso della massima serie, che genera la maggior parte delle risorse del calcio italiano.
D: Il ricorso può bloccare la riforma? R: Il ricorso presentato dalla Lega Serie A potrebbe rallentare o modificare l’implementazione della riforma, ma l’esito dipenderà dalle basi giuridiche su cui si fonda.
D: Quali conseguenze ci saranno per il Napoli? R: Come tutti i club di Serie A, il Napoli potrebbe vedere ridotta la sua influenza nelle decisioni federali, nonostante il peso economico e sportivo del club.
D: Cosa succederà il 18 novembre? R: L’assemblea della Lega Serie A deciderà le prossime mosse, valutando l’evoluzione del ricorso e possibili ulteriori azioni legali.
D: De Laurentiis può influenzare il processo? R: Il presidente del Napoli, insieme ad altri presidenti influenti come Lotito, sta guidando l’opposizione alla riforma e potrebbe giocare un ruolo chiave nei prossimi sviluppi.
La partita è ancora aperta e Napolipiu.com seguirà tutti gli sviluppi di questa vicenda che potrebbe cambiare il futuro del calcio italiano. Restate collegati per tutti gli aggiornamenti.